Il Presidente è furioso. Dai suoi giocatori si attendeva ben altro. Ed è pronta la rivoluzione totale. Ne resteranno solo 12.
Zamparini, ma anche altri presidenti del passato come ad esempio Gaucci del Perugia e Anconetani del Pisa. In gergo calcistico si definisce vulcanico un presidente che, deluso dal rendimento dei suoi giocatori, applica severe punizioni e se necessario un repulisti anche prima della conclusione di una stagione.
C’erano una volta quei massimi dirigenti che, simbolo di un calcio che non c’è più, “mangiavano” allenatori a colazione e non disdegnavano di chiedere ai loro tecnici di relegare in tribuna le primedonne. Magari quei tempi sono belli che andati, ma è legittimo che un patron, alla luce di onerosi investimenti e dopo una stagione decisamente al di sotto delle aspettative, annunci senza mezzi termini che in pochi saranno quelli ad essere riconfermati.
In casa Ternana siamo in piena burrasca: il presidente Bandecchi non ha affatto digerito che gli umbri, partiti con ben altre ambizioni, al loro secondo anno consecutivo di serie B, si siano letteralmente salvati per il rotto della cuffia, evitando di un soffio gli spareggi per evitare la retrocessione, lasciando l’amarezza della sfida fratricida al Cosenza.
In una intervista a Radio Galileo, il massimo dirigente della Ternana ha esternato tutta la sua amarezza per il campionato poco brillante dei rossoverdi, annunciando che fosse per lui, e chissà se passerà dalle parole ai fatti, in vista della prossima stagione, potrebbero essere solo in 12 i calciatori ad essere riconfermati.
Ci si attendeva ben altro anche da Cristiano Lucarelli, richiamato a febbraio in panchina per salvare per il salvabile, e non andato oltre il 14esimo posto, lui che pure era stato l’allenatore della promozione dei record nel torneo cadetto, due anni prima. E nemmeno l’ex calciatore del Livorno a questo punto è tanto certo della riconferma.
Bandecchi, in un impeto di rabbia e delusione, ha lasciato intendere che non ha digerito il No ad effettuare il giro di campo da parte del gruppo per salutare i tifosi. Secondo il massimo dirigente si doveva avere coraggio e attributi per sottoporsi ai fischi dei sostenitori umbri, accettando dignitosamente la contestazione.
Così alla fine non è stato. E Bandecchi, pur non facendo nomi, ha lasciato capire che, a suo modo di vedere, saranno ben pochi coloro meriteranno di indossare ancora, da qui a poche settimane, la gloriosa maglia della Ternana. Una squadra, quella umbra, che era di certo partita con ben altro obiettivi e che ha rischiato grosso, evitando per poco il finale infausto di Spal e Benevento. Bandecchi non si è espresso su futuro di allenatore e direttore sportivo, lasciando capire però che il repulisti è nell’aria e che, chi ha deluso, farà presto le valigie.
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