Una stagione iniziata con le migliori premesse, ma il talento belga non è esploso. Per lui un futuro lontano dai rossoneri.
Se il Milan quest’anno non ha ripetuto i fasti della scorsa stagione, culminata con il trionfo di uno scudetto decisamente inaspettato, molto è dovuto ad un mercato che non ha portato i risultati attesi. Il direttore dell’area tecnica Paolo Maldini e il ds Frederic Massara, in estate hanno speso gran parte del budget su un profilo che avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto, così non è stato.
Per strappare Charles De Ketelaere al Bruges, il club di Gerry Cardinale ha investito oltre 32 milioni, cifra rilevante per un ragazzo del 2001 che in dote portava solo una brillante annata nella Jupiter League.
Il mancino di Bruges in rossonero non è mai riuscito ad incidere. In realtà Stefano Pioli ha cercato di inserirlo in tutti i modi, dandogli uno spiraglio nelle diverse competizioni. Per lui infatti 31 gettoni in serie A, ma solo 1031′ (35′ di media); sono 25′ nella Supercoppa Italiana, altri 235′ nei sei scampoli in Champions League. Un fallimento assoluto per il belga che doveva rappresentare il salto di qualità sulla trequarti nel 4-2-3-1 del tecnico emiliano.
Il Milan ha scelto: De Ketelaere sarà sacrificato
Maldini e Massara credevano tanto nel ragazzo, il quale per favorire il suo approdo al Milan, aveva deciso di tagliarsi il compenso, già stabilito durante la trattativa, facendolo scendere da 2,5 a 2,2 milioni l’anno, contratto in vigore fino al 2027. Insomma, per il fantasista un’annata decisamente sfuocata. A riprova anche i soli 15 minuti giocati nel Mondiale in Qatar contro il Marocco lo scorso 27 novembre. Ore per De Ketelaere le valigie sono pronte.
Il Milan acquistando De Ketelaere pensava di aver centrato un colpo top. Le tracce lasciate in Belgio sembravano importanti, con l’esordio in campionato già nella stagione 2019-2020, a soli 18 anni. Nella stagione successiva, i gettoni passarono da 13 a 32, insomma il ragazzo era titolare in un club che ormai disputa regolarmente la Champions. La consacrazione arriva proprio l’anno scorso, 14 gol e 7 assist in 33 match di Jupiter League, cifre che hanno indotto il Milan a sperare nel colpaccio.
I fatti però hanno dimostrato che la maturità, almeno per il campionato italiano, ancora non c’era. Ora gli uomini mercato rossoneri avrebbero deciso di cedere il giocatore o quantomeno di farlo crescere in un’altra realtà. In Italia la piazza più probabile resta quella del Monza dell’ex presidente Silvio Berlusconi. Raffaele Palladino ha dimostrato di saper tirare fuori il massimo anche da calciatori apparentemente spenti.
L’altra opzione porta in Premier, più precisamente al Burnley. Fresco di promozione, il sodalizio è guidato in panchina da Kompany, icona del calcio belga che potrebbe puntare sul connazionale. Il Milan potrebbe proporre un prestito con diritto di riscatto che diverrebbe obbligo in caso di mantenimento della Premier. Per evitare minusvalenze, con una cifra tra 25 e 28 milioni l’affare si potrebbe concludere.