Il caso plusvalenze-Juventus ha aperto una riflessione sullo giustizia sportiva. Il numero 1 dello sport ha annunciato importanti novità.
Penalizzazione di 15 punti il 20 gennaio, sentenza annullata il 20 aprile, nuova penalità sancita il 22 maggio. Lo yo-yo che ha caratterizzato il procedimento della Juventus ha indotto le parti in causa a verificare quanto sia possibile limitare o annullare questo balletto di sentenze che rischia di falsare la regolarità del campionato. Fermo restando che la Juventus, battendo Empoli, Milan e Udinese, sarebbe comunque arrivata in zona Champions, è innegabile che a livello psicologico, la squadra di Massimiliano Allegri abbia pagato dazio.
Proprio martedì 23 maggio, Giovanni Malagò ha preso la parola sul tema giustizia sportiva, riferendosi anche alla riforma da lui stesso varata nel 2014, durante il primo mandato al Foro Italico. “Una riforma c’è già stata, ma adesso parliamo di qualcosa che si riferisca al cursus della giustizia sportiva a livello endofederale. Il fatto che il Collegio di Garanzia abbia rivisitato diverse sentenze, dimostra la grande autonomia del sistema sportivo”, ha detto il presidente del Coni.
Malagò e la giustizia sportiva: “Accorciare i tempi il più possibile
Codici alla mano, anche a causa dei plurimi procedimenti che riguardavano la Juventus, gli organi di giustizia federale non potevano fare altrimenti. I gradi della giustizia sportiva sono tre (due endofederali, il terzo presso il Coni, ndr), i tempi dei procedimenti sono stabiliti dal Codice di Giustizia Sportiva della Figc, approvato in precedenza dalla giunta Coni. Il tema “riforma del diritto sportivo” è arrivato in Parlamento, con il ministro dello Sport, Andrea Abodi, a prendere carta e penna per scrivere proprio a Malagò.
L’ex presidente della Lega di serie B ha quindi chiesto al numero 1 dello Sport di intervenire sollecitamente. La riflessione, sollecitata dalla missiva di Abodi, è stata tra i punti discussi nella giunta Coni del 23 maggio, tavolo dove tutti erano d’accordo nell’auspicare modifiche da varare in tempi strettissimi. Come scrive gazzetta.it, il padrone di casa, al termine della giunta, ha annunciato un provvedimento che riguardi la “dinamica della tempistica che tuteli i diritti del ricorrente e la celerità dei provvedimenti”.
Parlando ai presidenti delle altre federazioni, Malagò non ha fatto esplicito riferimento all’affaire Juventus, ma ha sottolineato come nella prossima riunione di giunta si lavorerà ad un provvedimento per redigere un “un regolamento perché vanno accorciati i tempi il più possibile“.
Proprio per evitare intrusioni da parte della politica, il presidente del Conì ha rimarcato come tutto ciò che concerne la giustizia sportiva sia di competenza esclusiva del mondo dello sport. In particolare, rispetto ai codici normativi, tutto parte dal “Cio e dalle federazioni internazionali che a cascata ricade sulle federazioni nazionali”.