Dopo la retrocessione arriva il ribaltone in panchina: la società pensa al tecnico che solo due anni prima aveva regalato la promozione.
La delusione della recente retrocessione può essere smaltita in fretta in un unico modo, soprattutto se stiamo parlando di una piazza così blasonata: riorganizzarsi, rialzare la testa, provare subito a tornare tra i cadetti. Perché nessuno davvero si aspettava una annata infausta come quella appena conclusa.
Scendere nell’inferno della Lega Pro non era esattamente quello che Perugia calcistica aveva immaginato, appena al secondo anno consecutivo di serie B. Lecce, Bari, gli stessi “odiati” cugini della Ternana, sanno bene quanto è difficile risalire dagli inferi. Occorrono programmazione e lucidità. La fretta di una piazza come quella umbra, con la conseguente mancanza di pazienza, possono rappresentare un’arma a doppio taglio.
Soprattutto va detto che spendere e investire in terza serie è certamente importante, ma rispetto alla B cambia davvero tutto: servono giocatori di categoria, elementi con fame, prima di tutto in grado di reggere l’impatto con un campionato dove per un attimo la tecnica lascia il posto ad agonismo e concretezza.
Prendete il girone centro-meridionale: non puoi pensare di vincere sempre giocando bene, su tutti i campi, soprattutto senza subire. Essere capaci di non crollare, reggere l’urto dei momenti più difficili di una partita su un campo caldo e poi buttarla dentro, con il tuo uomo migliore lì davanti. Belli e vincenti in Lega Pro è un binomio che non funziona: concreti e fortunati sì.
Perugia: dopo la retrocessione si pensa al ritorno di Fabio Caserta in panchina
Il Perugia, per questa ragione, avrebbe deciso di affidarsi ad un uomo che ha lasciato un ricordo indelebile al Renato Curi: stiamo parlando di Fabio Caserta. L’ex capitano della Juve Stabia potrebbe essere davvero l’uomo giusto per riportare in alto i biancorossi. E’ lui infatti che nel 2020-2021 condusse brillantemente gli umbri nel torneo cadetto.
Fu una stagione emozionante, fu un torneo combattuto. Il Perugia non aveva sulla carta un organico con nomi altisonanti, ma in campo c’era gente che aveva fame di vincere, con qualche elemento dalla tecnica sopraffina come Federico Melchiorri e come Sounas, che non a caso ha trionfato ancora, quest’anno, a Catanzaro.
Uomini che sanno come si vince, uomini che conoscono le insidie piccole e grandi della Lega Pro, dove solo una vive il sogno della B, mentre le altre si affrontano in play-off davvero incerti. Fabio Caserta, classe 1978, ha voglia di riscatto. I play off persi lo scorso anno a Benevento, l’esonero della stagione attuale: brusche frenate che non hanno compromesso la sua credibilità di allenatore.
Caserta, però, attenzione, ha non pochi estimatori nel torneo cadetto: e rispetto ad una squadra ambiziosa di serie B, potrebbe decidere di dire no ad un ritorno in Umbria. Nulla è scontato, la sfida per risalire non è delle più semplici e Caserta di certo non deciderà a cuor leggero.