La Juve potrebbe non essere la sola: in estate una grossa rivoluzione nel calcio italiano dovrebbe coinvolgere altri quattro club di Serie A.
È il momento di una rivoluzione in Serie A. Questa estate potrebbe essere il momento decisivo per un importante passo avanti nel calcio italiano, da lungo atteso dai tifosi e non solo. Tutto è cominciato con la Juventus, ma adesso altre società si uniranno al progetto, che potrebbe servire a dare stabilità anche alle serie minori italiane. Altre quattro società della massima categoria sono interessate infatti a prendervi parte nei prossimi mesi.
Stiamo parlando del progetto delle seconde squadre, che proprio con la Juve ha dato fin qui ottimi risultati. Gli exploit, in questa stagione, di ragazzi come Soulé, Fagioli, Miretti e Iling Junior hanno convinto anche altri club a creare squadre B da iscrivere in Lega Pro, la terza serie italiana. Un progetto di cui nel nostro paese si parla da tempo, ma che solo dallo scorso aprile ha iniziato seriamente a raccogliere vari consensi, dopo l’apertura decisiva da parte della FIGC.
La novità potrebbe portare ovvi vantaggi per i club di Serie A, che avranno un club in cui far crescere con calma i propri giovani. Il tutto anche a costo contenuto, dato che l’iscrizione alla Serie C costa solo 1,2 milioni di euro, e i costi della rosa sono bassi, essendo composta prevalentemente da giovani. Ma ci saranno anche vantaggi per le serie minori, da sempre cronicamente afflitte da problemi di club con difficoltà economiche. Le seconde squadre dei club di A dovrebbero portare maggiore stabilità su questo fronte.
Squadre B in arrivo: oltre alle Juve 4 club di A vogliono investire
Come detto, i bianconeri sono stati i primi a muoversi in questo ambito, con la creazione della Juve Next Gen nel 2018. Ma presto non saranno più soli, visto che Atalanta e Sassuolo hanno già mostrato il proprio interesse ad avere una seconda squadra. Non sorprende, visto che parliamo di due club che puntano molto sullo sviluppo dei giovani, e che quindi trarrebbero grande vantaggio da una simile iniziativa. Proprio per questo, lo scorso mese i bergamaschi hanno strappato all’Inter il responsabile delle giovanili Roberto Samaden.
Inter che ancora non si è sbilanciata sulle squadre B, viste anche le difficoltà economiche di Suning. Nemmeno il Milan per adesso sembra avere un piano preciso, mentre si è parlato molto di più del coinvolgimento di Roma e Monza. I lombardi hanno alle spalle una proprietà solida e ambiziosa, mentre i giallorossi possono contare anche su uno dei migliori settori giovanili in Italia. Stando però a quanto dice ‘Sportitalia’, queste ultime due società non sarebbero ancora pronte a partire col progetto questa estate.
