Il calciatore brasiliano, che deve ancora esordire in Premier League, tornerà a Torino ma non ci resterà per molto: affare in vista
Un’esperienza fallimentare. Solo così si può definire l’avventura inglese di Arthur Melo, forse uno dei profili dell’intero panorama calcistico mondiale che più hanno avuto un calo nella galassia dei calciatori sotto i 30 anni. Sembrano lontani, anzi lontanissimi, i tempi in cui il sudamericano incantava, pur con tanta discontinuità, con la maglia del Barcellona. O quando veniva valutato ben 70 milioni nel discusso scambio con Mirlem Pjanic.
Passato, tra la sorpresa generale, in prestito oneroso al Liverpool nelle battute conclusive dello scorso mercato estivo, il brasiliano è stato al solito tormentato dagli infortuni. Non bastano solo questi però a spiegare la sua completa invisibilità nella considerazione del tecnico Jurgen Klopp. Il quale, avendolo a disposizione – quindi integro fisicamente – in 17 occasioni, al massimo lo ha relegato in panchina. Una manciata di volte. Ma senza mai farlo entrare.
Quello che avrebbe dovuto essere un valore aggiunto del suo centrocampo, in una stagione già segnata dall’infortunio di Oxlade-Chamberlain, dai guai fisici di Thiago Alcantara e dalla rottura dei rapporti con Naby Keita, si è rivelato un flop totale.
Klopp gli dà il benservito: Arthur Melo se ne torna in Spagna
Quasi pleonastico, in siffatta situazione, aggiungere che ovviamente il Liverpool non procederà con l’acquisto definitivo del cartellino del centrocampista, fissato come da accordi a 37,5 milioni. Voglioso di ricominciare una nuova fase della sua carriera che deve vederlo innanzitutto giocare, l’ex Barcellona è disposto a tornare in Spagna. Dove a conti fatti ha fatto vedere le cose migliori del suo rispettabilissimo bagaglio tecnico.
Ci sarebbero già tre club, attualmente della Liga Adelante – la nostra Serie B – disposti ad accoglierlo e a consegnargli le chiavi del centrocampo. Devono però verificarsi almeno due situazioni per far sì che l’incastro di mercato vada a buon fine.
La prima è che Granada, Las Palmas ed Alaves – le tre società che hanno chiesto informazioni sul verdeoro – conquistino la promozione nella Liga. La seconda è che, considerando il lauto ingaggio che Arthur Melo ancora percepisce dal club bianconero come da accordi contrattuali – qualcosa come oltre 6 milioni netti l’anno – la Juve partecipi allo corresponsione dello stipendio del calciatore.
La percentuale a carico del sodalizio piemontese dovrebbe essere non inferiore per lo meno al 70-80% di quanto legittimamente preteso dal giocatore. Quest’ultima appare una vera e propria conditio sine qua non di un possibile approdo del brasiliano in una delle piccole realtà spagnole interessate ai suoi servizi.