Vero e proprio flop societario e tecnico per lo storico club italiano, che ora dovrà rimboccarsi le maniche e risollevarsi. Ma non sarà facile.
La stagione sportiva 2022-2023 si avvia verso la naturale conclusione, per tutte le categorie calcistiche. Anche nelle serie inferiori è tempo di verdetti, nel bene e nel male, per tutti i club presenti.
Fa rumore in Lombardia la clamorosa retrocessione di una storica società, partita ad inizio anno con l’intento di ritrovare le gioie e gli onori della Serie B, ma finita addirittura per dover ricominciare dai Dilettanti. Un flop clamoroso che riguarda il Mantova, squadra della pianura padana che rappresenta una delle città più belle e storicamente interessanti del nord Italia.
Stagione totalmente fallimentare quella del Mantova, che come detto aveva deciso di investire molto su una rosa competitiva per provare ad accedere almeno ai playoff promozione. Invece la squadra dei virgiliani si è ritrovata a sorpresa nei playout salvezza, dove è stata sconfitta dall’Albinoleffe e dunque è crollata in Serie D.
Flop Mandorlini e investimenti sballati: il Mantova deve ripartire da zero
Ciò che sorprende è che il Mantova, guidato dal patron Filippo Piccoli, aveva investito cifre davvero importanti per rinforzare la squadra. Soprattutto nel monte ingaggi, da circa 1,5 milioni complessivi più almeno 400-500 mila euro tra bonus e premi vari per i singoli calciatori. Insomma, spese da squadra di Serie B ed invece il tutto si è trasformato in un investimento sballato, completamente senza considerazione o razionalità. Nonostante la presenza in rosa di calciatori di buonissimo livello ed esperienza come i vari Gerbaudo, Fazzi, Bocalon e Rodriguez.
Neanche l’arrivo di Andrea Mandorlini in panchina, chiamato a febbraio a rimpiazzare Nicola Corrent, ha salvato la situazione. L’ex tecnico di Verona e Padova non è riuscito a risollevare la situazione, nonostante una partenza confortante. La sconfitta nell’ultima giornata di regular season con il Padova e il k.o. ai playout con l’Albinoleffe ha condannato Mantova ad un pesante risveglio tra i dilettanti.
Situazione delicata, anche perché quella mantovana è una piazza storica e calda del nostro calcio, anche se i virgiliani mancano dalla Serie B dalla stagione 2009-2010, a cui seguì prima la retrocessione in C e poi il fallimento societario che portò il Mantova a ripartire dal basso. Ora un nuovo fallimento, ma stavolta solo di natura sportiva e tecnica.
Il presidente Piccoli però ha deciso di non mollare e di spendersi per riportare immediatamente Mantova nel calcio professionistico: “Ho un debito con questa città, non mi darò pace fin quando il Mantova non tornerà in Lega Pro. Dobbiamo aprire un nuovo periodo in cui costruire”.