Dopo appena 72 ore dalla notizia della retrocessione, è arrivata la svolta inaspettata. C’è un nuovo nome dietro la scrivania.
Non è facile digerire, nel caso della società di cui vi stiamo per parlare, il boccone amaro della retrocessione in Lega Pro. E’ inevitabile: si tratta di una delusione cocente, in particolare se pensi al recentissimo passato glorioso nella massima serie del nostro campionato, raggiunta per ben due volte negli ultimi anni (2017 e 2020), e che sembra adesso un ricordo sbiadito, lontano anni luce.
Il Benevento Calcio, ma soprattutto Benevento città, stentano a crederci: i giallorossi perdono quella serie B che avevano conquistato a fatica nell’anno di Gaetano Auteri. E ora si riparte, gioco forza, da quella che si chiama serie C, un vero inferno, soprattutto nel girone centro-meridionale, dove saranno collocati “gli Stregoni”.
Lo sanno bene il Lecce e il Bari, lo sa benissimo lo stesso Benevento, che con Vigorito al timone, uno dei Presidenti che ha investito di più nel calcio italiano negli ultimi anni, ci hanno messo una vita per risalire la china.
Lo stesso Vigorito, nel chiedere scusa alla città, dopo aver sfiorato lo scorso anno la terza promozione in serie A della sua carriera di presidente (eliminazione in semifinale play-off), ha lasciato intendere che non c’è ancora la certezza di una sua conferma come massimo dirigente del club sannita.
Vigorito cambia tutto: ecco il nuovo direttore sportivo del Benevento
La verità è che, nel prospettarsi un girone difficilissimo, con le siciliane Catania e Messina, la possibile retrocessione del Perugia o del Cosenza, l’Avellino e la Juve Stabia, e il rischio di ritrovarsi anche avversarie come Pescara, Foggia e Crotone, Oreste Vigorito è troppo innamorato del Benevento per lasciarlo così, dall’oggi al domani.
Non firmi, del resto, un contratto triennale con un nuovo direttore sportivo, subito dopo una retrocessione, se non sai che vuoi programmare in prima persona, se non punti al ritorno immediato in serie B, pensando a costruire una squadrone che nel girone C possa ripetere i fasti di Ternana, Bari e Catanzaro.
E Vigorito ha già scelto l’uomo dell’immediato futuro: si tratta di Marcello Carli, uno dei dirigenti più esperti del panorama del calcio italiano, con un recente passato nello staff di Empoli e Parma. Carli, 59 anni, rappresenta un lusso per la terza serie del calcio italiano. Ha cominciato la sua carriera nel settore giovanile dell’Empoli come allenatore alla fine degli anni 90′, ma è passato presto dietro la scrivania, diventando responsabile della cantera empolese.
Tra i calciatori lanciati in Toscana spiccano i nomi di Rugani, Hysaj, Saponara, Eder, Mario Rui e Krunic. Poi Carli è approdato al Cagliari facendo anche sull’isola buone cose e proponendo calciatori per le grandi platee: Nandez, Rog, Simeone, Vicario.