Alla scoperta dei bomber che hanno segnato più gol nella nostra Serie B: due di loro militano tuttora nel campionato cadetto
Li chiamano bomber di categoria. Sono quei calciatori che nel corso della loro carriera hanno trovato la loro dimensione nel campionato di Serie B, pur “assaggiando” anche categorie inferiori o superiori. Numeri 9, rapaci d’area di rigore che hanno trovato una loro continuità nel campionato cadetto e lì trovavano ogni anno un ingaggio da parte di una squadra ambiziosa, che sapeva di potersi affidare a un professionista impeccabile per poter attingere a un bacino da minimo 20 gol a stagione.
Alcuni sono entrati nel mito, anche perché grazie a loro sono arrivate promozioni importanti e attesissime, con il contributo fattivo del loro smisurato talento. È il caso ad esempio del leader di questa speciale classifica, rimasto legatissimo a tutte le piazze che ha reso felici ma che in un’annata in particolare ha fatto la storia: Stefan Schwoch, top-scorer all-time della Serie B con 135 reti.
Stefan è stato un pilastro del Vicenza, nel quale ha militato ben 7 anni e dove ha segnato gran parte delle reti che hanno fatto la sua fortuna, 74. Ma l’alchimia perfetta è nata nell’anno 1999-2000, quello del ritorno in Serie A del Napoli. Quell’anno Schwoch segnò ben 22 reti, eguagliando un primato “azzurro” che resisteva dal 1933 con Antonio Vojak, record poi aggiornato di recente da Cavani e Higuaìn. Non a caso il bomber altoatesino è rimasto nel cuore dei tifosi partenopei, che ancora oggi lo vedono come un idolo e lo ospitano volentieri in città e in varie trasmissioni locali.
Succede così: non basta far bene in una squadra, bisogna anche legare con la piazza e unire il proprio nome a tanti bei ricordi. Sicuramente è il caso di Schwoch, non solo nel Napoli ma anche in tutte le altre squadre in cui ha militato, dal Venezia al Torino.
Al secondo posto di questa classifica, con 134 reti, c’è Daniele Cacia. Calabrese, classe 1983, ufficialmente è ancora in attività, anche se l’ultimo ingaggio è stato al Nibbiano-Valtidone, squadra romagnola del girone A del campionato Eccellenza. Curioso perché gli basterebbe un rigore – dei quali era specialista – per raggiungere Schwoch, ma con tutta probabilità resterà una speranza vana.
Bomber con la valigia, Cacia in carriera ha vestito ben 13 maglie ma quella che si è tatuato addosso è sicuramente quella del Piacenza, con il quale ha segnato 52 delle 134 reti in B. Nel suo curriculum anche un passaggio alla Fiorentina, con gol in Coppa Uefa al Rosenborg, ma Cacia è stato il bomber di categoria per eccellenza.
Come lui anche Andrea Caracciolo da Milano, classe 1981, pur con una differenza sostanziale: Caracciolo ne ha segnati 132 ma tutti con la maglia del suo Brescia, del quale è stato capitano, bandiera e simbolo, totalizzando anche 2 presenze in Nazionale maggiore e diventando recordman di reti in maglia biancoazzurra. Ha giocato anche in altre squadre ma in cuor suo è sempre stato una rondinella. Memorabile il campionato 2009/10, nel quale mise a segno ben 25 reti fra campionato e playoff, ma è sempre andato in doppia cifra, in tutte le 9 stagioni di B che ha disputato. Una garanzia.
Il più “anziano” di questa lista è Giovanni Costanzo, classe 1915, attivo negli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. Lo ricorderanno i nostri bisnonni, così come una delle squadre in cui ha militato. Chi ricorda la Biellese in Serie B? Costanzo ha segnato 25 dei suoi 130 gol proprio a Biella, città nella quale è nato e nella quale è anche scomparso nel 1961 a soli 45 anni a causa di una brutta malattia. Ma la squadra nella quale ha reso di più è stata sicuramente lo Spezia: 63 reti in 3 anni. Roba da top-player.
Top player di categoria lo era sicuramente Antonio “Totò” De Vitis, che invece i 40enni di oggi ricorderanno bene. Leccese, classe 1964, tanti gol con Taranto e Udinese ma anche lui, come Cacia, si è espresso al meglio a Piacenza. Lì ha segnato 47 delle sue 124 segnature, comunque ben distribuite fra le 4 squadre (Taranto, Udinese, Verona e Piacenza, con in più un solo gol al Palermo) che ha “frequentato” in Serie B.
Un calciatore iconico ma mai quanto Dario Hubner, diventato l’emblema del calcio di provincia. Classe 1967, il bomber friulano è al nono posto di questa classifica con le sue 116 reti ma è passato alla storia anche per un altro motivo: è l’unico attaccante insieme ad Igor Protti ad essere stato capocannoniere in Serie A, in Serie B e anche in Serie C.
Anche per questo, oltre al fatto di essere stato un talismano per tanti fantacalcisti degli anni ’90 e 2000, Hubner è diventato un’icona della “nostalgia” calcistica tanto in voga negli ultimi anni, un personaggio che è uscito fuori dai confini calcistici tanto che gli sono state dedicate anche due canzoni (L’estate di Hubner dei Toromeccanica e Hubner di Calcutta) oltre a tanti riferimenti nella cultura di massa. Darione, uno di noi!
Sparsi in questa classifica ci sono calciatori ancora pienamente in attività che quel record di Schwoch possono seriamente puntare a batterlo. Due di loro sono stati protagonisti anche quest’anno. Federico Dionisi ha fatto sognare Frosinone prima di andare a far gol anche ad Ascoli, dove però sembra aver imboccato la parabola discendente. Gli mancano 18 reti per arrivare a Schwoch: a 36 anni è difficile, ma non impossibile.
Chi invece è ancora sulla cresta dell’onda è Massimo Coda, che ha trascinato alla promozione il Genoa dopo aver fatto le fortune di Salernitana, Benevento e Lecce. In doppia cifra anche quest’anno, Coda ha un anno in meno (è del 1988) ma sembra decisamente più in palla di Dionisi. Di reti a lui ne mancano 24, ma se non sale in A col Genoa, e col ritmo che continua a tenere, l’obiettivo è decisamente alla portata.
Ma c’è un altro bomberone che potrebbe far saltare il banco: parliamo di Ciccio Caputo, che continua a fare la sua figura in Serie A nonostante le sue 36 primavere. A gennaio è tornato ad Empoli, non è più devastante come negli anni scorsi ma può ancora dire la sua. A meno che non decida di scendere in B per fare ancora la differenza. Sarebbe un bomber d’alta classifica e potrebbe concretamente puntare al primato. Gliene mancano 18 per raggiungere Schwoch, 19 per superarlo. Uno come lui potrebbe farli anche in una sola stagione!
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