Denuncia clamorosa in Serie B: sta valutando la possibilità di andare via dopo essere stato aggredito dai tifosi
Dalle stelle alle stalle, in un niente. Nel calcio basta davvero poco per passare dall’essere l’idolo dei tifosi a finire nel loro mirino. Ancora di più se crei aspettative molto elevate e le deludi. Chiedere per conferma a Joe Tacopina, patron della Spal appena retrocessa in Serie C.
Una stagione da dimenticare quella del club estense, frutto di errori di programmazione, scelte sbagliate e un pizzico di sfortuna. Così, tre allenatori cambiati, acquisti importanti (un nome su tutti Nainggolan) e una proprietà ambiziosa non sono serviti ad evitare l’amaro destino. Dal sogno promozione all’incubo retrocessione il passo è stato brevissimo e i biancazzurri dovranno ripartire dalla terza serie. Con Tacopina ancora al comando?
Questo è l’interrogativo che aleggia dopo la clamorosa denuncia fatta dal presidente della società emiliana dopo la matematica certezza della discesa in C. L’imprenditore italo-americano, alla guida del club dall’agosto del 2021, è stato oggetto di una dura contestazione da parte dei tifosi della Spal e si è arrivati anche ad insulti e minacce.
Spal, Tacopina pronto a lasciare: “Sono stato minacciato”
Joe Tacopina ha voluto denunciare l’accaduto nel corso di una conferenza stampa improvvisata che si è tenuta allo stadio Mazza di Ferrara. Le sue parole sono chiare e aprono scenari imprevisti per il club.
Il patron della SPAL, infatti, ha affermato di essere stato avvicinato e insultato domenica scorsa da un tifoso della squadra. La situazione però non è finita lì, degenerando: “È nata una discussione e si sono aggiunti altri tifosi della curva – il racconto di Tacopina ai giornalisti – La tensione è salita e sono stato insultato e minacciato“.
Un comportamento definito “inaccettabile” e che pone dubbi sul futuro a Ferrara: “L’aggressione mi ha fatto male: sto seriamente valutando se continuare alla SPAL“. Riflessioni che alimentano incertezze sul futuro della società che il prossimo anno si ritroverà in Serie C con l’obiettivo dichiarato di tornare in un anno subito nel campionato cadetto.
Un traguardo possibile ma che potrà essere raggiunto soltanto se l’ambiente sarà capace di mettersi alle spalle la delusione di questa stagione e ripartire con unità di intenti. Quello che Tacopina ha promesso di fare, prima però dell’episodio avvenuto domenica. “Non mi mancano le motivazioni e non ho intenzione di minacciare nessuno: se il mio gruppo fa retromarcia però questo club dovrà ripartire dalla Serie D”. Ed allora c’è una sola strada per ripartire uniti: “Chi mi ha insultato e minacciato mi deve chiedere scusa ed io – afferma Tacopina – farò lo stesso per un gesto sbagliato”.