L’esperto avvocato si lancia in una previsione, supportata da ragionamenti giuridici, sugli effettivi punti di penalizzazione alla Juve
In attesa. In bilico. In ansia. Utilizzate l’espressione secondo voi più consona per descrivere la situazione della Juventus, protagonista di una stagione a dir poco travagliata. A dir poco ricca di colpi di scena. Che non sono certo finiti qui.
Dopo aver giocato per tre mesi in campionato con 15 punti di penalizzazione – quelli comminati il 20 gennaio 2023 dalla Corte Federale d’Appello – sulle spalle, esattamente 90 giorni dopo il Collegio di Garanzia del CONI ha sospeso la pena. Rimandando il giudizio, in attesa della sentenza definitiva, alla stessa Corte che aveva emesso la prima sentenza. Da quel giorno, praticamente quotidianamente, vengono lanciate ipotesi sugli effettivi punti in meno che saranno comminati alla Vecchia Signora.
Possiamo, senza timore di essere smentiti, sostenere che la partita più importante per il club bianconero si giochi nelle aule della Procura di Torino. E degli uffici federali. Nonchè nelle stanze di Nyon, dove la UEFA, che già si era fatta spedire gli atti dalla stessa Procura piemontese, sta vagliando con attenzione il caso Juventus. Per eventualmente procedere unilateralmente a sanzioni che possono comportare anche l’esclusione da qualsivoglia manifestazione europea – quindi anche l’Europa League della prossima stagione – per due o tre anni. Uno scenario fosco, che l’Avvocato Mattia Grassani, intervenuto su TVPlay, il canale Twitch di Calciomercato.it, ha tentato di spiegare.
Grassani argomenta come non sia facile prevedere l’esito del nuovo giudizio, aggiungendo però che: “C’è un richiamo alla richiesta che Chiné ha fatto nel corso del giudizio federale. Posso ipotizzare, ma con un ampio ventaglio, una sanzione che abbia 9 punti come punto di arrivo. Con un margine di errore in eccesso o difetto di uno o due punti“, ha detto. L’Avvocato ha proseguito sostenendo come la commissione di illeciti dello stesso status nell’ambito della stessa stagione impedisca di usufruire di un trattamento agevolato come il patteggiamento.
Una sorta di via d’uscita tirata in ballo spesso nelle ultime settimane. In ogni caso, continua, se questi comportamenti proibiti avvengono in un lasso di tempo ravvicinato, si può comunque godere del beneficio della continuazione, ma con una riduzione delle pene successive alla prima, iniziando dal reato più grave.
Sulla natura afflittiva della pena – tradotto: una penalizzazione atta ad impedire alla Juve il raggiungimento degl obiettivi sportivi prefissati, come la qualificazione alla Champions od Europa League – l’Avvocato è stato chiaro. “Se la penalizzazione ritenuta equa fosse 9 punti, l’organo di giustizia irrogherà 9 punti. Questo indipendentemente dal fatto che il campionato sia in corso di svolgimento. Poi si andrà a verificare se questi punti determineranno la perdita di una posizione utile o per la Champions League o Europa League”, ha concluso.
A quel punto, in caso di risposta negativa, ecco che i restanti eventuali punti in meno scatterebbero nella stagione 2023/2024. Che già rischia di essere ad handicap per la Vecchia Signora.
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