Pesante accusa dopo diversi anni dall’accaduto nei confronti della Juventus. Potrebbe riaprirsi l’ennesimo caso sui bianconeri.
La Juventus è da sempre allo stesso tempo la squadra più tifata e più discussa d’Italia. Fin dagli anni ’80, con lo strapotere dovuto alla proprietà Agnelli ed alla ricchezza del club, la Juve viene indicata come simbolo del potere, a volte neanche così lineare e pulito.
Basti pensare a ciò che sta succedendo negli ultimi mesi. Prima le dimissioni dell’intero CdA, poi lo scoppio dell’inchiesta Prisma e del caos sulle plusvalenze false. Ed ancora la manovra stipendi tutt’altro che regolare. Situazioni che mettono la Juve in difficoltà giudiziaria e che rischiano di avere conseguenze sportive ed economiche.
Ma c’è anche un’altra denuncia ai danni della Juventus, anche questa ormai ‘classica’. Ovvero il fatto che la squadra bianconera venga favorita dagli arbitri. Una diceria in parte confermata dal processo Calciopoli che nel 2006 spedì il club direttamente in Serie B per colpa delle manovre lesive della triade Moggi-Giraudo-Bettega.
A prescindere dalle questioni affrontate in tribunale, spesso si sente dire che gli arbitri siano più benevoli con la Juventus. Magari per suggestione o per sudditanza psicologica. È ciò che ha denunciato l’ex calciatore Goran Pandev, attaccante che da quest’anno ha scelto di dire addio al calcio giocato.
Il macedone si è spesso ritrovato avversario in carriera della Juve, visto che ha indossato le maglie di Lazio, Inter e Napoli. Ma ciò che Pandev non può dimenticare è l’affronto nella Supercoppa Italiana 2012, match disputatosi a Pechino e che vide la formazione bianconera battere 4-2 il Napoli ai tempi supplementari. Pandev, che indossava la maglia azzurra, si fece espellere dall’arbitro Mazzoleni per qualche ingiuria riferita al guardalinee. Il macedone oggi, interpellato da Radio Crc, torna sull’accaduto facendo intendere come la terna arbitrale a suo dire fosse pro-Juve: “Mazzoleni mi cacciò perché ero arrabbiato con il guardalinee. Ricordo che alzava sempre la bandierina contro di noi, aiutarono un po’ la Juve. Ci manca un trofeo, fu un’ingiustizia”.
Il Napoli in inferiorità numerica persa la finale di Pechino ai supplementari, nonostante fosse andato due volte in vantaggio nei tempi regolamentari. La direzione di gara piacque pochissimo anche al patron Aurelio De Laurentiis, che decise addirittura di non far partecipare la sua squadra alla consegna delle medaglie di consolazione. Un gesto che ancora oggi fa discutere, come l’arbitraggio insufficiente di quel giorno.
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