Antonio Cassano e una carriera che poteva essere sicuramente migliore. L’ultimo retroscena su di lui la dice lunga
“Non c’è cosa peggiore del talento sprecato“, diceva un vecchio adagio a proposito dei tanti casi di sportivi che, in relazione alle loro doti naturali in una determinata disciplina, rendono poi molto meno di come avrebbero potuto fare.
Nell’infinta discussione, magari non attuale ma molto in voga verso la fine della sua carriera, su quale segno avrebbe potuto lasciare Antonio Cassano nella storia del calcio -non solo italiano ma anche europeo e mondiale – è intervenuto un ex portiere francese che ha lasciato un pezzo di cuore in Italia.
“Cassano? Ha pagato tutte le cose extracalcistiche, avesse avuto più professionalità… Penso per esempio a Candela, un ragazzo splendido. Del resto Roma, per citare una delle squadre in cui ha giocato, è una piazza molto complicata, che non perdona niente“. Parole e musica di Sebastien Frey, l’ex estremo difensore che in Italia ha vestito le maglie di Inter, Verona, Parma, Fiorentina e Genoa. Intervenuto a TVPlay, il canale Twitch di Calciomercato.it, il transalpino ha detto la sua anche sul momento attuale delle big, impegnate anche in Europa. Che a breve sarà teatro del derby ad alta tensione tra Milan ed Inter, che si giocano l’accesso alla finale di Champions League.
Tornando al talento di Bari Vecchia, il fantasista non ha mai smesso di far parlare di sè nemmeno dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Celebri, e praticamente quasi quotidiane, le sue esternazioni sui personaggi protagonisti delle cronache calcistiche dell’attualità. Da Massimiliano Allegri a José Mourinho per finire con Simone Inzaghi, sono in tanti ad essere passati tra le forche caudine del severo giudizio di Fantantonio. Che, come al solito, non ha mai peli sulla lingua.
Nelle note incursioni all’interno della BoboTV, di cui è partecipante fisso assieme all’amico Nick Ventola e a Lele Adani, ultimamente Cassano ha raccontato di quando fece interrompere un allenamento del Real Madrid, squadra in cui militava all’epoca, per cercare, assieme a tutti i suoi compagni, il prezioso orecchino, del valore di circa 100mila euro, che indossava al campo. Il suo allenatore nel club merengue rimase senza parole. Forse episodi come questo, che oggi fanno sorridere, sono gli stessi a cui ha fatto riferimento Frey nella sua ‘sentenza’. Una cosa è certa: Antonio Cassano è stato unico. Nel bene e nel male. Un genio fatto di talento puro che forse è esploso solo a metà.
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