L’episodio ha fatto il giro del mondo: il calciatore è stato aggredito qualche giorno fa da alcuni tifosi indispettiti per i risultati negativi della squadra.
Quando la violenza entra a far parte del mondo del calcio, questo sport perde il suo fascino e la sua bellezza primaria. Purtroppo non è raro parlare o raccontare di episodi poco leciti e sopra le righe che riguardano in particolare presunti tifosi che reagiscono in maniera esagerata.
Un episodio di questo genere è accaduto qualche giorno fa a Benevento. La squadra della città campana è ultima in classifica in Serie B, nonostante fosse stata assemblata e costruita per altri obiettivi. Una stagione negativa che ha fatto infuriare i tifosi più accaniti.
Di mezzo c’è andato uno degli ultimi arrivati a Benevento, il laterale croato Roko Jureskin, che ha subito un’aggressione in piena regola tra le vie cittadine. Il classe 2000 sarebbe stato colpito sul volto da un paio di ultras beneventani dopo l’allenamento con la sua squadra.
Un episodio che ha sicuramente colpito nel profondo sia Jureskin che tutta la squadra del Benevento. Ma per fortuna nelle scorse ore gli agenti della Digos e la questura cittadina hanno fatto luce sulla vicenda e individuato i responsabili.
I colpevoli sarebbero stati due tifosi del Benevento, i quali dopo la sessione di allenamento nel centro della formazione sannita avrebbero riconosciuto Roko Jureskin e dopo un breve inseguimento lo avrebbero fermato, alzando le mani sull’inerme calciatore croato. Quest’ultimo ha fatto ritorno al campo facendosi medicare per le ferite al naso e alla bocca prima di sporgere denuncia.
Come scrive il portale Ottopagine.it, dopo i riscontri d’obbligo, la Divisione Anticrimine di Benevento ha notificato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive su tutto il territorio nazionale, già noto come DASPO. Dunque i due individui non potranno recarsi negli stadi per i prossimi due anni. Addirittura, ad uno dei due violenti era già stata inflitta questa pena per atti pericolosi e dannosi durante Benevento-Bari dello scorso anno, dunque il suo DASPO si protrarrà fino a 4 anni.
Come ricordato da Rosario Pascarella, dirigente della Digos della Questura di Benevento, l’identificazione dei due tifosi esagitati e violenti è stata possibile non solo grazie agli strumenti di videosorveglianza cittadina, ma anche per l’imponente conoscenza che gli agenti della Digos hanno della tifoseria sannita. “Il nostro compito è quello di mediare, come Digos dobbiamo prevenire i problemi di ordine pubblico ma in questo caso dobbiamo dare un segnale forte per far si che gesti gravi come questo non ripetano” – ha ammesso Pascarella.
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