Ci sono fin troppi aspetti che non stanno andando per il verso giusto in casa di una big di Serie B. E a questo punto l’allenatore potrebbe saltare
In Serie B c’è un allenatore che non potrà certamente dormire sonni tranquilli. Non solo visto l’esito dell’ultima gara giocata, assolutamente negativo sia per il risultato conseguito sul campo che per la prestazione, ma anche per un andamento negativo che si protrae ormai da tempo.
Si tratta di mister Eugenio Corini, che in seguito alla sconfitta maturata per 3-2 sul campo del Venezia – e che avrebbe potuto essere anche più larga – ha ammesso come tante cose non vadano nel suo Palermo attualmente. La compagine rosanero viene da dieci partite nelle quali è riuscita a vincere in una sola occasione, con un – a questo punto – illusorio 5-2 in casa contro il Modena. Tre sconfitte e fin troppi pareggi hanno poi rallentato la marcia dei siciliani verso la conquista di un posto per i playoff promozione.
Al termine della stagione regolare mancano cinque giornate, con ancora 15 punti a disposizione per Corini ed i suoi uomini. Centrare l’obiettivo minimo dell’ottavo posto – l’ultimo disponibile per potere partecipare agli spareggi per ottenere l’ultimo posto che porterà in Serie A – si presenta come una sfida difficile nonostante il Palermo, ora decimo, sia a soli 3 punti da tale posizione.
Palermo, per i playoff si complica tutto
La concorrenza è infatti agguerritissima. Ascoli, Como e Ternana, pur dovendo pensare prima di tutto a salvarsi, potrebbero addirittura sopravanzare i rosanero in caso di filotto in questo finale di Serie B. Senza contare che qualcuno tra Reggina, Cagliari, Parma, Pisa e Modena dovrebbe rallentare il proprio percorso.
In tutto ciò però al Palermo servirebbe una continuità che quest’anno solamente in qualche circostanza ha dimostrato di avere. Ad un inizio di campionato pessimo, con soli 7 punti racimolati in 8 gare, gli uomini allenati dal “Genio” Corini avevano fornito una buona reazione fatta di due pareggi e di altrettanti successi. Poi però il cammino delle Aquile è stato inficiato da tanti saliscendi. Tra gennaio e febbraio c’erano state tre vittorie, tra le quali due significative contro Bari e Reggina, ma sia prima che soprattutto dopo, qualche sconfitta di troppo ed i tanti pareggi hanno finito con il pesare in negativo, portando a quella che è l’attuale classifica.
Molto indicativi sono i numeri, in tal senso. Con 10 vittorie, 13 pareggi e 10 sconfitte, il viaggio dei rosanero con destinazione playoff promozione si è fatto via via più intricato. Pesano in tal senso diversi ko contro alcune dirette concorrenti ed altri conseguiti contro squadre tecnicamente meno dotate dei siciliani. E lo stesso dicasi dei pareggi, che hanno finito con il fare impantanare Corini ed i suoi calciatori in una posizione di anonimato in classifica.
La difesa non regge, e in attacco c’è solo Brunori
Dati alla mano, servirebbe intervenire sulla difesa e capire cosa non va nel 3-5-2 abituale proposto dall’allenatore bresciano e che hanno fruttato una modestissima media punti conseguiti di 1,31 a partita. Con 42 gol subiti il Palermo ha una delle retroguardie più battute della Serie B. E persino il Benevento che è ultimo ha preso meno reti (39). Di contro c’è un attacco che fa il proprio dovere.
Le 41 reti messe a referto indicano che invece i meccanismi offensivi funzionano bene. Ed anzi, c’è la sensazione che, visto il bagaglio tecnico di alcuni elementi quali Tutino, Verre, Vido o da gente più che adatta alla categoria, come bomber Brunori, l’andamento del reparto offensivo avrebbe potuto anche essere migliore.
Tra l’altro Brunori è anche il capocannoniere della squadra grazie ai suoi 18 gol stagionali, 15 dei quali in campionato. E l’ex juventino è pure vicecapocannoniere in Serie B, ad una sola lunghezza da Lapadula del Cagliari e da Cheddira del Bari. Difatti un altro problema è che se non segna lo stesso Brunori l’efficacia dell’attacco del Palermo sembra calare in termini realizzativi. I migliori attaccanti stagionali in termini di rendimento sono Di Mariano e Soleri, entrambi con soli 4 gol all’attivo. Centrare un posto playoff, e magari arrivare addirittura in Serie A, rappresenterebbe una vera e propria impresa sportiva alla luce delle difficoltà attuali. Che Corini ha poco tempo dalla sua per correggere.
Se però le cose non dovessero mutare non è impossibile pensare anche ad un cambio di conduzione tecnica ai danni dello stesso Corini e del suo staff tecnico per questo finale di campionato, in caso di ulteriore risultato negativo tra le mura amiche contro il Benevento. Ma prima di tutto adesso serve una reazione di orgoglio dal Palermo.