L’esperienza dell’ex bandiera giallorossa alla guida della Spal non è passata senza lasciare traccia: è nata una stella
Quattro mesi. Dicassette gare tra campionato cadetto e Coppa Italia. Solo tre vittorie all’attivo, con il club – la Spal – preso a metà classifica e lasciato, dopo l’esonero deciso dal patron Joe Tacopina, in piena zona retrocessione. Presentata in questo modo – sono i freddi numeri che parlano – l’esperienza di Daniele De Rossi, la sua prima in assoluto come allenatore professionistico, nel club estense sembra esser stata disastrosa. Eppure qualcosa di buono è stato fatto.
Il campione del mondo a Germania 2006, arrivato a metà ottobre e destituito dal suo incarico il 14 febbraio, non ha solo convinto a venire a Ferrara Radja Nainggolan che, al netto di qualche problema fisico, si sta rivelando un’arma utile nelle mani di Massimo Oddo, il suo successore e curiosamente già compagno di Nazionale nell’indimenticabile avventura tedesca del Mondiale. L’ex centrocampista della Roma e dell’Italia ha infatti avuto il merito di lanciare in prima squadra un giovanissimo profilo.
Uno che di professione fa il mediano, proprio com’era lui. Confermato tra le prime scelte tecniche anche dall’ex tecnico del Pescara, il talento è salito alla ribalta anche per due reti molto pesanti realizzati con la maglia della Spal. Il classe 2003 è infatti andato a segno nella vittoria per 2-1 con il Cittadella, e anche nel 3-1 inflitto al Benevento in un delicatissimo scontro salvezza.
De Rossi lo ha lanciato, ora lo vogliono in serie A
Nativo di Ravenna, ai margini della prima squadra fino all’avvento di DDR – il ragazzo aveva giocato solo 10 minuti a settembre e 13 ad ottobre, Matteo Prati ha trovato nel novizio tecnico romano il mentore dal quale, e grazie al quale, muovere i primi importanti passi nel difficile e mai come quest’anno competitivo campionato cadetto.
Impiegato sempre più di frequente dall’allenatore, il giovanssimo centrocampista ha scalato le gerarchie nella rosa biancazzurra. Meritandosi come detto anche la grande considerazione che di lui ha Oddo, che lo ha confermato spesso e volentieri nell’undici titolare di partenza.
Con un valore di mercato ancora inspiegabilmente bassissimo, ma destinato a crescere vertiginosamente sopratuttto se la Spal dovesse salvarsi grazie a qualche altra prodezza del romagnolo, Prati ha destato l’interesse niente di meno che del Torino. E, udite udite, perfino della Juventus. La crescita esponenziale del mediano, che sembra una sorta di piccolo Enzo Fernandez considerando la duttilità e la capacità di fare quasi tutto in qualunque posizione del centrocampo, lo rendono una delle gemme nascoste del campionato di B. L’asta è pronta a partire: riuscirà Tacopina a resistere alle lusinghe delle società di serie A?