Il tecnico dei partenopei non deve fare i conti solo con la quasi certa assenza del nigeriano contro il Milan: la polemica è ancora viva
Qualcuno potrebbe dire che quello che conta è il campo. Che non bisogna farsi distrarre da alcune polemiche fini a se stesse, che non riguardano strettamente il rettangolo verde di gioco. Certo è però che, in una situazione già carica di tensione e per l’importanza della posta in palio e per la quasi certa assenza della stella della squadra in una delle gare più importanti della stagione, Spalletti avrebbe sicuramente fatto a meno della polemica a distanza sorta con un suo illustre collega.
“Secondo me il Napoli è la squadra più forte in Europa“, aveva detto Pep Guardiola all’indomani della netta e meritata qualificazione degli azzurri ai quarti di finale, ottenuta travolgendo l’Eintracht di Francoforte con un punteggio complessivo di 5-0. Parole che non erano affatto piaciute al tecnico toscano dei partenopei, che aveva così risposto per le rime: “Non ci sto ai suoi giochini. Vuole metterci pressione, lo fanno tutti: questi complimenti non mi rendono orgoglioso. Come può metterci davanti al Manchester City che spende 900 milioni mentre noi ne spendiamo 9? Si tratta di un giochino fatto perché poi vogliono farti cadere“, aveva tuonato Spalletti. A qualche settimana di distanza è arrivata la controreplica del tecnico catalano. Che getta benzina sul fuoco di una polemica che nessuno aveva pensato potesse svilupparsi in questi termini.
“Del Napoli non voglio parlare, il tecnico sarà scontroso con me, è così sensibile“, ha dichiarato ironicamente Guardiola nella conferenza stampa alla vigilia dell’impegnativo match – per molti una sorta di finale anticipata – tra il suo Manchester City e il Bayern Monaco. Un club che tra l’altro è stato allenato dal guru catalano nella sua prima esperienza post Barcellona. E Spalletti nella sua ha risposto per le rime, dicendo che stima tantissimo Guardiola e lo ritiene al pari di Klopp e… De Zerbi (un complimento? chissà!) e che aspetta di scambiare quattro chiacchiere con lui, magari davanti a un bel caffè turco. Battuta favolosa che tradisce una malcelata speranza di arrivare in finale Champions, che come tutti sappiamo sarà proprio a Istanbul.
Curioso come due tecnici che, sebbene con princìpi diversi, condividono la stessa idea di calcio, e che normalmente non iniziano alcuna polemica coi loro colleghi se non debitamente ‘stuzzicati’ prima, si siano ora avviluppati in una diatriba verbale da cui difficilmente se ne uscirà. Per gli amanti delle provocazioni, dei giochini psicologici, e delle rivalità, potrebbe esserci pane per i loro denti nelle prossime settimane.
Per chi invece trae giovamento solo dal vedere all’opera, in campo, due squadre spettacolari e belle da vedere come il Napoli e il Manchester City, l’appuntamento potrebbe essere di quelli imperdibili: la finale di Champions ad Istanbul il prossimo 10 giugno, tra due mesi esatti. Se le due squadre arriveranno a sfidarsi all’ultimo atto, gli allenatori dovranno far parlare il campo, non la loro lingua…
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