La Juventus, nonostante la sconfitta con la Lazio, continua a far paura a tutte le squadre avversarie: l’accusa di un grande allenatore fa il giro del mondo e riaccende le discussioni.
Il conto alla rovescia è iniziato. Manca sempre meno alla sentenza, attesa ormai da mesi, del 19 aprile. In quel giorno il Collegio di Garanzia del CONI si pronuncerà sul fatidico -15 inflitto alla Juventus. Sapremo quindi, finalmente, se la squadra bianconera di Allegri sarà ancora settima in classifica o invece al secondo posto. Una prospettiva che spaventa sempre più non solo i tifosi delle squadre avversarie, ma anche gli stessi dirigenti e allenatori delle rivali. Lo dimostra l’accusa clamorosa arrivata alla formazione bianconera in queste ore. Parole rumorose che hanno fatto il giro del mondo.
Al di là della sconfitta, arrivata sul campo contro la Lazio di Sarri all’Olimpico tra mille e più polemiche arbitrali, alcune giustificate, altre a dir poco pretestuose, la Juve continua infatti ad essere un mostro pronto ad azzannare le proprie vittime, un’ombra che minaccia, sempre più vicina, tutte quelle squadre che stanno faticosamente cercando di mantenere un posto in quell’Europa che conta, sempre più vitale per il futuro dei club italiani.
Se il Napoli la sua bella qualificazione Champions l’ha infatti quasi matematicamente ottenuta (insieme a uno scudetto sempre più certo), le due romane, le due milanesi e anche l’Atalanta sono lì, a darsi spallate per cercare di conquistare uno dei tre posti disponibili per cinque formazioni disperate e combattive. Un pokerissimo di club che potrebbe venire beffato proprio da un ritorno della Juventus, pericolosissima con il -15, praticamente già qualificata senza la penalizzazione. Ed è anche per questo che da più parti continuano a piovere accuse rumorosissime contro i bianconeri, nemico da abbattere prima che sia troppo tardi.
Juve nei guai: l’accusa dell’allenatore è clamorosa
Non bastano gli strali lanciati da Sarri al termine della sfida, vinta con merito, che ha chiuso la ventinovesima giornata di campionato. Sulla Juventus di Allegri piovono accuse da più parti. Tutti sono pronti ad attaccare il club bianconero per quello che fa sul campo ma anche, e soprattutto, per le varie storie che lo vedono coinvolto fuori dal campo.
L’ultima bordata clamorosa è arrivata da uno storico grande “nemico” della Juventus, José Mourinho. Intervenuto nel post partita della gara vinta a Torino contro la formazione granata di Juric, lo Special One ha voluto punzecchiare infatti la squadra bianconera con dichiarazioni al vetriolo: “Sicuri che la Juve non abbia 59 punti? Siamo in Italia“.
Come a voler dire che nel nostro paese nelle vicende giudiziarie, specialmente quando riguardano un club blasonato e ‘potente’ come la Juventus, l’archiviazione è sempre dietro l’angolo, a prescindere dalla gravità dei reati commessi. Parole al veleno che hanno inviperito il popolo juventino e che hanno fatto il giro del mondo. Arriverà una replica ufficiale da parte di Allegri? E soprattutto il Collegio di Garanzia del CONI darà ragione a Mourinho e alle sue previsioni? Ancora pochi giorni e scopriremo se a pensar male il tecnico portoghese avrà fatto solo peccato o avrà anche indovinato.