Se lo straordinario cammino dei Galletti dovesse concludersi con la promozione in A, il club dovrebbe essere venduto: c’è già un candidato
Qualcuno lo chiama ‘paradosso’, altri semplicemente l’inellutabile destino che vorrebbe che ad una grande, immensa gioia, si accompagni nell’istante immediatamente successivo un sentimento di preoccupazione, di incertezza. Il rischio che un miracolo sportivo possa essere cancellato da un norma Federale comunque ben nota a tutti i protagonisti della vicenda.
Stiamo ovviamente parlando del curioso caso che riguarda il Bari del patron Luigi De Laurentiis, figlio del presidente del Napoli Aurelio. Neopromosso in Serie B grazie allo straordinario cammino compiuto in C sotto la guida di Michele Mignani, poi molto saggiamente confermato sulla panchina dei pugliesi, il Bari sta andando oltre le più rosee aspettative proprio nella stagione più blasonata della storia della cadetteria. Nessuno si sarebbe immaginato che la squadra potesse occupare stabilmente, come ha fatto, le prime posizioni di classifica durante praticamente tutto l’anno. La possibilità di disputare da protagonista i Playoff si avvicina sempre di più. Con la relativa beffa dietro l’angolo.
Bari in Serie A, ecco il nuovo presidente
Com’è noto, le norme federali che hanno costretto Claudio Lotito – in quanto già proprietario della Lazio – a cedere il passo nella gestione della Salernitana una volta che il club granata aveva ottenuto la promozione in A nel maggio del 2021, emetterebbero i loro inevitabili effetti anche nel caso del Bari. Che fa capo ad un parente diretto di un presidente già impegnato col Napoli nella massima serie. Tralasciando in questa sede il problema che comunque, all’interno del club biancorosso, si porrebbe in essere già dalla stagione 2024-25 anche qualora i pugliesi restassero in B, all’ordine del giorno c’è ora il pericolo di una vendita immediata ed obbligatoria in caso di passaggio in A di Cheddira e compagni.
All’orizzonte però, ecco spuntare una possibile soluzione. Che potrebbe tornar buona anche a giugno del 2024, quando le multiproprietà nel calcio professionistico verranno cancellate. James Pallotta, conosciuto al grande calcio per essere stato, nella parentesi 2011-2020, prima co-proprietario, poi presidente di una società di vertice come la Roma, sarebbe interessato all’acquisizione del club pugliese. Già in corsa per l’acquisto del Palermo – poi passato nelle mani di City Group, il colosso che controlla anche il Manchester City – l’italo-americano nativo di Boston ha voglia di lasciare il segno nel calcio italiano. La contraddittoria presidenza alla guida del club capitolino, contrassegnata da tante delusioni e soprattutto da zero trofei messi in bacheca, è una sorta di macchia nel suo palmarès di imprenditore nello sport. Pallotta è pronto a tornare, magari da subito. Magari col Bari in Serie A.
