Questa stagione continua a sorprendere tutti per quanto riguarda l’aspetto extra calcistico e, purtroppo, sposta l’attenzione dal rush finale nei campionati italiani
Mentre anche Lazio e Roma sono finite nel mirino della Procura insieme alla Salernitana per movimenti sospetti e ipotetiche plusvalenze, la Juventus ha un bel da fare con le indagini che hanno interessato la “manovra stipendi”. A quanto pare il calcio sta subendo profondi stravolgimenti che purtroppo ci proiettano fuori dai campi di gioco e relegano la cronaca sportiva nelle aule di tribunale.
Già alle prese con il caso plusvalenze, la Juventus deve prepararsi a lunghi mesi di procedimenti che potrebbero portare il processo sugli stipendi fino all’estate inoltrata. Questo vorrebbe dire avere ripercussioni anche sulla prossima stagione ed esiste il forte rischio di una sentenza pesante. Agnelli ed Elkann sembrerebbero avere due punti di vista diversi sulla questione.
Le indagini sulla manovra stipendi potrebbero concludersi nel peggiore dei modi per la Juventus, portando la Vecchia Signora nuovamente in Serie B dopo lo scandalo che sancì la retrocessione nel 2006. Stavolta la Juventus è indagata su più fronti e se per il caso plusvalenze il 19 aprile potrebbe essere un giorno decisivo per i bianconeri, non sarà così per i procedimenti sulla manovra stipendi, faccenda ben più complessa e lunga.
Dalle ultime indiscrezioni John Elkann avrebbe dato chiare indicazioni a Ferrero di cercare il patteggiamento per due motivi principali: chiudere il procedimento in fretta e, soprattutto, evitare la retrocessione in Serie B. Il rischio di scendere in Serie B è molto alto, ma nonostante questo Andrea Agnelli è decisamente contrario alla strada del patteggiamento. Secondo lui infatti, questo costituirebbe un’ammissione di colpevolezza da parte del club e, pertanto, una lesione dell’immagine della Juventus.
Quotata in borsa, la Juventus rischia di subire gravi danni economici con una retrocessione ed Elkann vorrebbe limitare i danni in via preventiva. Il patteggiamento (in Italia e in Europa) con la giustizia sportiva italiana e con il tribunale della Uefa sarebbe la strategia più logica per dirimere il futuro senza l’ansia di una retrocessione o una pesante penalizzazione, in questa stagione o nella prossima, oltre a multe ultra milionarie.
Agnelli continua a respingere l’ipotesi di un patteggiamento, pur nell’evidenza di avvenimenti che avevano indirizzato egli stesso, insieme a tutto il Consiglio di Amministrazione juventino, a rassegnare le dimissioni ed evitare colpi di scena per reiterazione del reato.
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