Mateo Retegui è uno degli uomini del momento dopo le due reti in Nazionale, ma il verdetto scoraggia il CT Mancini
L’Italia era attesa da un esordio difficile, nelle qualificazioni a Euro 2024, e il campo ha confermato questa impressione. Azzurri che hanno chiuso le prime due gare con lo score di una vittoria e una sconfitta, cosa che mette già in salita il percorso verso la rassegna continentale, dove si dovrà provare a difendere il titolo di campioni in carica.
Il Ct Mancini aveva del resto avvertito tutti già in precedenza sul momento delicato del movimento, con difficoltà di trovare giocatori pronti e all’altezza, e con la ‘base’ delle convocazioni erosa da tanti infortuni in contemporanea. Il tecnico ha provato a trovare una soluzione, che ha inevitabilmente, come da costume italiano, innescato le polemiche. Per l’attacco, dove soprattutto con l’infortunio di Immobile si è palesato un problema legato al numero nove, la scelta è caduta sull’oriundo Mateo Retegui, piuttosto a sorpresa.
La presenza dell’attaccante del Tigre ha spiazzato tutti. Il giocatore ha palesato, specie nel primo tempo con l’Inghilterra, fisiologiche difficoltà di adattamento al nuovo contesto. Sbloccandosi però nella ripresa, trovando il gol, purtroppo inutile per la rimonta, e concedendo il bis contro Malta, contribuendo alla vittoria azzurra per 2-0.
Un due su due incoraggiante, quello di Retegui, che potrebbe dunque aprire a una sua avventura fortunata con la nostra Nazionale, riaprendo ovviamente il dibattito sul tema degli oriundi in generale. Le discussioni vertono però su quella che potrebbe essere l’effettiva utilità del giocatore nel nuovo ciclo azzurro.
Da parte di Walter Sabatini, uno che di calcio se ne intende, arriva una bocciatura in realtà piuttosto netta. Il noto direttore sportivo, intervistato da ‘bttfnews.it’, non ha usato giri di parole e non si è affatto entusiasmato per le prove del 23enne di San Fernando: “Se lo hanno chiamato, significa che andrà bene a loro. Ma mi sembra un giocatore molto normale. Conosce qualche movimento in area di rigore, è chiaro che se un attaccante in due partite fa due gol è già un bel percorso, ma da qui a dire che sia un giocatore da Nazionale ce ne corre. Non ha punti di forza eccezionali, se dovesse diventare un uomo mercato prossimamente significherebbe che le società sono alla canna del gas”.
Insomma, una bocciatura netta e senza appello, per il calciatore e anche per il calcio italiano, “costretto” di fatto ad affidarsi ad un argentino che non è mai stato in Italia per coprire un vuoto al centro dell’attacco. Un’operazione che non è piaciuta a Walter Sabatini che, come spesso gli accade, non le ha mandate a dire. Quale sarà la reazione di Mancini? La sensazione è che il ct, nonostante le critiche, deciderà di proseguire comunque per la sua strada.
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