Dura presa di posizione dell’ex primo cittadino della città partenopea: gli scontri hanno lasciato una avvelenata coda polemica
Una città sotto assedio. Una città messa a ferro e fuoco. Tutto questo è stata Napoli nelle ore immediatamente precedenti la gara di Champions League tra gli azzurri di Spalletti e l’Eintracht di Francoforte. Se sul campo non c’è stata alcuna battaglia – troppo evidente la superiorità della compagine partenopea – per le strade è accaduto di tutto.
Sui fatti di Napoli – sulla gestione dei tifosi tedeschi, sull’aver ‘consentito’ loro di sfilare per la città, e sullo stato d’assedio che ha causato anche ingenti danni ad attività commerciali di varia natura, si è espresso con toni molto duri Luigi De Magistris, l’ex sindaco di Napoli. Ecco le sue parole rilasciate a TVPlay, il canale Twitch di Calciomercato.it.
De Magistris sugli scontri di Napoli: “Difficile fare peggio”
“Conosco perfettamente quel contesto. Non c’è dubbio che la soluzione ideale sarebbe stata quella di non farli arrivare proprio nella città. Però sapevano ormai tutti che da li a qualche giorno centinaia di persone travestite da turisti ma che erano tutt’altro che turisti sarebbero arrivati. Mi vien da pensare che difficilmente si poteva fare peggio rispetto alla gestione della prevenzione e delle ore in piazza. Non è un’accusa alle donne e agli uomini delle forze di polizia sul campo, che sono stati – insieme ai napoletani e alla città e agli autisti dell’azienda del trasposto pubblico urbano – le prime vittime. Si sono trovati in mezzo ad una guerra, una guerriglia. Io innanzitutto vorrei sapere, perché non abbiamo notizie, su che cosa il sindaco e prefetto hanno deciso nei comitati, se ci sono stati, antecedenti al giorno della partita. Se da sindaco qualcuno mi avesse detto, guardate noi li facciamo stazionale all’hotel sul lungomare, andiamo a passeggiare per Santa Lucia, Via Toledo, Piazza del plebiscito e poi li portiamo a consumare una birra piazza del Gesù io mi sarei messo cortesemente ad urlare davanti al Prefetto nel comitato provinciale dell’ordine di sicurezza pubblico“, ha esordito l’ex sindaco.
“Io credo che il sindaco non abbia detto nulla per come lo conosco, sino ad ora non si è visto. Ma anche il Prefetto che ha responsabilità dirette nella catena di comando del ministero dell’interno, perché ha consentito tutto quello? E aggiungo, c’era un’alternativa? Certo che c’era l’alternativa! Queste persone, appena arrivavano, che addirittura si sono incontrati con gli atalantini, pensate un po’, dovevano essere prese e portate nel settore ospiti dello Stadio Maradona, stazionavano li. Noi li avremmo anche rifocillati con acqua e panini, perché Napoli è una città che non lascia nessuno indietro, ma da la non si muovevano. Le responsabilità sono chiaramente dei criminali travestiti da tifosi. La Germania e lo stato italiano pagheranno i danni. Però non la finiamo in cavalleria, e non diciamo che sono tutti colpevoli e nessuno è colpevole. La città ha subito un danno enorme. Un giornale tedesco ha scritto tra le righe che la colpa è stata dei napoletani. L’immagine di questa città ha subito un danno, al di là di quelli che i commercianti contano. C’è una lesione di immagine molto grave. Ci siamo trovati di fronte ad una totale incapacità da parte di chi doveva gestire e prevenire questa situazione e non l’ha fatto nel migliore dei modi“, ha concluso De Magistris.