Il ‘Ninja’ ancora al centro dell’attenzione: arrivano le dichiarazioni inattese di chi ha puntato fortemente su di lui
Non è un mistero che uno degli ultimi movimenti di calciomercato che ha riscosso più rumore è stato quello di Radja Nainggolan, alla Spal.
Il talento belga sta provando a rilanciarsi in Serie B, a 34 anni, ma intanto uno dei personaggi del mondo del calcio che lo conosce meglio è tornato a parlare di lui con dichiarazioni decisamente forti. Ai microfoni del canale Twitch de ‘La Gazzetta dello Sport’, Walter Sabatini è intervenuto trattando diversi temi, mai in modo banale, ponendo al centro della chiacchierata un suo pupillo. Radja Nainggolan, adesso alla Spal e voluto fortemente dall’ormai ex allenatore della squadra di Ferrara, Daniele De Rossi. Una critica con qualche battuta decisamente colorita nei confronti del ‘Ninja’: il noto dirigente, attualmente senza squadra, è stato chiarissimo. “Sono affezionato a tutti i giocatori che ho portato in giallorosso, quello che più mi ha fatto arrabbiare è Nainggolan a cui voglio bene come un figlio, ma è un delinquente, è uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti”. Sabatini ha continuato a parlare del centrocampista belga spiegando le sue parole: “Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti. È un esibizionista, i suoi compagni avrebbero dovuto aiutarlo di più, non assecondarlo ma marcarlo stretto. Radja ha sempre avuto tutto quello che ha voluto, in campo è un giocatore di primissimo piano. Quello che gli ho visto fare a Roma non l’ho visto in altri giocatori“.
Sabatini vuole tornare: “Sono a pezzi senza calcio”
Il noto dirigente torna poi a parlare del suo futuro, sbilanciandosi su quella che è una chiara volontà di tornare protagonista nel mondo del calcio.
“Ho una voglia nevrastenica di tornare, senza calcio sono un uomo dimezzato, perdo l’identità e non so cosa pensare”. Parole forti di Sabatini che conclude aprendo ad una nuova avventura: “La paura delle partite, la tensione, gli allenamenti… Ora mi sento ridotto a brandelli. Non è una mera questione professionale, ma esistenziale. Sono a pezzi senza lavoro”.