Il clamoroso gesto di insubordinazione nel match col Tottenham potrebbe aver chiuso per sempre l’esperienza di CR7 allo United
Prima il gesto clamoroso, poi l’inevitabile pugno duro deciso dalla società, preceduto dalle dichiarazioni al vetriolo del tecnico Erik ten Hag. Sono momenti complicati, difficili, forse irreparabili, quelli vissuti da Cristiano Ronaldo nella sua stagione da incubo nei Red Devils.
Secondo alcuni media inglesi, l’asso portoghese sarebbe già stato di fatto messo definitivamente fuori rosa. Intento, a livello di decisioni ufficiali, è arrivata la comunicazione sulla sua esclusione dalla lista dei convocati per il match di Stamford Bridge con il Chelsea, in programma sabato. Il portoghese, a modo suo, ha ammesso di aver sbagliato, ma la sensazione è che l’ormai celebre episodio dell’Old Trafford nel match contro il Tottenham abbia segnato la parola ‘fine’ nell’esperienza in terra inglese, ai Red Devils, del cinque volte Pallone d’Oro.
Via dallo United, futuro tra scrivania e campo per CR7?
Le ultime indiscrezioni riferiscono che la dirigenza del club britannico si sia finalmente convinta alasciar andare via il portoghese gratis. Da subito. Niente indennizzo, niente trattativa per una cessione che, ricordiamo, sarebbe comunque potuta avvenire ‘a zero’ dal 31 gennaio 2023, dato che CR7 ha il contratto in scadenza a giugno. Ma c’è di più. I tifosi di una squadra portoghese militante nella Primera Liga ma ultima in classifica, si starebbero organizzando per una clamorosa richiesta da avanzare all’uomo che detiene il record all-time di gol con la maglia della propria Nazionale.
Parliamo del Maritimo, squadra dell’isola di Madeira, territorio doveRonaldo è nato e cresciuto prima di trasferirsi, appena 12enne, allo Sporting Lisbona. Il club lusitano è malinconicamente ultimo in classifica, con appena 1 punto e ben 25 gol subiti nelle prime 9 giornate di campionato. Un disastro. I suoi tifosi stanno coltivando un’idea ‘pazza’, che più romantica non si può: invitare CR7 ad acquistare il club, per poi vestire il doppio ruolo di presidente/ giocatore. Un progetto affascinante ma, forse, poco realizzabile.
