L’ex Ds della Salernitana ha rilasciato una lunga intervista in cui spazia dai desideri personali al fenomeno Napoli
Mai banale, sempre capace di fornire innumerevoli spunti con le sue spesso taglienti parole, Walter Sabatini è al momento solo uno spettatore (molto) interessato a quello che accade nel nostro campionato. L’abile dirigente, dopo la brusca interruzione del rapporto con la Salernitana di Danilo Iervolino, è ancora in attesa di una chiamata.
Per un uomo di calcio del suo spessore, restar fuori dal giro equivale a soffrire. Quasi fisicamente. Nel corso dell’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, Sabatini ha espresso molto chiaramente il suo pensiero in merito.
Sabatini a tutto campo: l’ammirazione per il Napoli
“Io sono incazzato sul serio, perché star fuori non mi sembra giusto. Non mi ritrovo nel ruolo di spettatore, non ne sono capace. Il nostro sarà un campionato esageratamente intrigante, con lotte che s’annunciano per lo scudetto, per la Champions, per la salvezza. Non ci si potrà annoiare, dentro uno spettacolo che va crescendo e che azzera la narrazione del passato sul nostro calcio ritenuto antico e superato“, ha esordito il dirigente.
“Il Napoli? Il cocktail perfetto tra ciò che ha fatto quell’allenatore stellare che si chiama Spalletti e quello che ha saputo fare una società coraggiosa come poche. Luciano è il mio fratello minore. E gli posso dire di tutto. Io mentre mi gusto il Napoli me ne sto in religioso silenzio. Fateci caso: si esprimono come se fossero in ipnosi, indotta dal proprio allenatore che ne decuplica il rendimento. Mario Rui, che presi alla Roma e che purtroppo si fece male subito, è divenuto il riferimento per ferocia, determinazione, eleganza nel crossare e personalità”.
Infine, una battuta sul fenomen tra i fenomeni, quel Khvicha Kvaratskhelia scovato non si sa come, parole dello stesso Sabatini , da Cristiano Giuntoli: “Non ho mai conosciuto l’invidia, tranne ora che ho scoperto questo ragazzo. Giuntoli è stato un fenomeno, da applausi, perché l’acquisto di Kvaratskhelia è un’opera d’arte. Mi dica Cristiano come ha fatto a pescarlo? Come?”, ha concluso.