Molte volte ci chiediamo quale sia il futuro dei calciatori, una volta terminata la carriera , soprattutto per quelli più importanti
Il futuro dei calciatori è, da sempre, uno dei temi caldi che regna tra i tifosi di ogni squadra, parlando generalmente di tutti i calciatori. Sono tanti gli atleti che nel corso della loro carriera cercando di crearsi un futuro una volta appesi gli scarpini al chiodo. Generalmente i calciatori aprono attività, come ristoranti, oppure rimangono nel mondo del calcio come allenatori, procuratori o dirigenti di club.
Nella storia di oggi vogliamo raccontare le vicende legate a Dario Silva, ex calciatore del Cagliari, che ha dovuto affrontare impegni duri una volta lasciato il calcio, portandolo a cambiare vita lavorativa.
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In questa situazione parliamo di Dario Silva, calciatore che ha vestito la maglia del Cagliari nel corso degli anni ’90. Cogliamo, quindi, la palla al balzo per parlare di questo inizio di stagione della squadra sarda, che ha dovuto ricominciare dalla Serie B dopo l’inattesa retrocessione della scorsa stagione. La squadra allenata da Fabio Liverani non ha iniziato al meglio questa nuova stagione, con tanti risultati non positivi che non hanno permesso ai rossoblù di essere in vetta alla classifica. Nelle ultime due gare, però, sono arrivati due risultati utili contro due dirette avversarie come Brescia e Genoa, riportando il Cagliari tra le prime 8.
Nella sua parentesi al Cagliari, Dario Silva ha collezionato 89 presenze con 20 gol messi a segno. Il futuro dopo aver lasciato il calcio lo ha portato in Spagna, a Malaga, dove fa il cameriere di un ristorante, dopo che un incidente gli ha portato via una gamba, che è stata amputata. La sua grande voglia di vivere, nonostante la sfortuna che lo ha colpito, può essere un grande esempio per chiunque.
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Dario Silva, ex Cagliari, ha parlato lui stesso della sua vita, cercando di spiegare il suo modo di viverla nonostante le sfortune che gli sono capitate: “Io conosco tante persone che hanno subito meno di quello che ho subito io, eppure vivono comunque, perché la vita continua. – Riporta Goal.com – Ero molto nervoso il giorno prima di mettere le protesi, però volevo tornare a camminare e fare ciò che mi permettevano. I miei agenti mi hanno portato via tutti i soldi, ho lasciato il mondo del calcio quando mio padre mi disse che aveva ancora soli tre mesi di vita”.
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