Sono ormai in molti a chiedersi chi ha diritto ai tre giorni di fermo previsti dalla legge 104: di seguito cercheremo di fare chiarezza al riguardo spiegando quali sono i requisiti per richiederli.
La legge 104 regola l’assistenza alle persone affette da handicap prevedendo l’accesso a svariati benefici di natura fiscale, economica e sociale. L’obiettivo è quello di garantire ai soggetti più fragili della società di poter godere dei diritti di libertà e di autonomia.
Ciò detto, va precisato che la normativa prevede anche delle specifiche agevolazione per coloro che assistono una persona handicappata. A tal proposito, molti si chiedono come avere i tre giorni di fermo previsti per questo di seguito procederemo con il fare un po’ di chiarezza in merito a questa importante questione, indicando anche quali sono i requisiti per avere accesso al beneficio.
Legge 204: ecco chi ha diritto ai tre giorni di fermo
Tanto per cominciare va detto che i tre giorni di fermo di cui sopra possono essere goduti sia dal disabile che dal familiare e sono accordati in presenza di disabilita grave. In particolare, si tratta di una misura introdotta a favore dei lavoratori dipendenti che operano nel settore pubblico e privato purché presentino i requisiti indicati dalla legge n. 104 all’articolo 33.
Tra questi ci sono l’essere soggetti a disabilità grave come anche l’essere genitore di figli affetti da handicap, siano essi biologici, adottivi o affidatari. Il beneficio è accordato anche nel caso di coniuge o parente entro il 2° grado del soggetto disabile. Va precisato, inoltre, che non è possibile chiedere i tre giorni di fermo nel momento in cui quest’ultimo si trova all’interno di strutture sanitarie in maniera continuata. Fatta questa precisazione, i tre giorni di permesso retribuito in questione possono essere beneficiati anche ad ore. A tal proposito, per capire a quante ore si ha diritto basta fare un calcolo molto semplice che consiste nel moltiplicare l’orario di lavoro durante la settimana e per 3.
In ultima analisi, va anche precisato che si procederà all’indennità del 30 per cento della retribuzione corrisposta, i permessi che vengono accordati sotto forma di prolungamento del congedo parentale previsto fino ai 12 anni di vita dei figli.
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