Momento d’oro per la famiglia De Laurentiis, con Napoli e Bari che volano nei rispettivi campionati: c’è però qualcosa che agita l’ambiente
“Siamo primi! Sia il Napoli che il Bari. Godiamoci il momento“. Questo il tono della telefonata, citata da ‘La Gazzetta dello Sport’ intercorsa tra De Laurentiis padre (Aurelio) e De Laurentiis figlio (Luigi) sabato pomeriggio, subito dopo le belle vittorie delgi azzurri e dei Galletti nei rispettivi match di campionato. Forse la stessa famiglia dell’imprenditore mapoletano non si sarebbe mai aspettato un inizio di stagione così.
A sorprendere è soprattutto il Bari neopromosso, trascinato dal bomber del momento: quel Walid Cheddira che già fa gola a mezza Serie A. Il club pugliese è ben consapevole che la stagione è solo all’inizio, e che forse il sogno di approdare nel massimo campionato potrebbe essere frustrato dal prosieguo del campionato. Ma non per questo si abbassa l’asticella dei propri obiettivi. Nonostante, pensiero sempre tenuto a mente anche da papà Aurelio, le stringenti norme federali che di fatto impedirebbero al Bari l’iscrizione alla Serie A senza procedere preventivamente con la vendita del club. Certo, potrebbe essere venduto il Napoli lasciando la proprietà dei biancorossi in mano a Luigi, ma questo scenario appare il più difficile da percorrere.
Bari in Serie A, il dilemma della famiglia De Laurentiis
Si comincia a ragionare, nell’ottica di un possibile salto in A del Bari, della coesistenza dei due club, con le attuali proprietà, nel massimo campionato. Sul finire dell’estate Gravina e il consiglio federale hanno disposto lo spostamento dell’obbligo di vendita di uno dei due club dalla stagione 2024-2025 al 2028-2029. In cambio di una rinuncia a qualsiasi contenzioso, in termini sportivi ma anche civili. L’articolo 16 bis delle Noif, prosegue la Gazzetta, “prevede da una parte il divieto di partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, situazioni che non sono ammesse anche se da parte del coniuge o del parente ed affine entro il quarto grado dello stesso soggetto“. Ma soprattutto prevede che “entro e non oltre 5 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al campionato professionistico di competenza“.
Insomma, se il Bari dovesse proseguire nel suo cammino in testa alla classifica, chiudendo la stagione occupando uno dei due posti utili per il passaggio immediato al piano di sopra, ci sarebbe poco più di un mese per cedere il club. Un’ipotesi che dovrebbe necessariamete essere presa al vaglio dalla famiglia De Laurentiis, ma che per ora non condizionerà, nemmeno in termini di mercato a gennaio, il sogno del Bari. Che continuerà ad essere alimentato in attesa di sbrogliare una possibile dolorosa matassa a fine maggio…