Il Como affida la panchina a Moreno Longo, che si è già trovato in situazioni simili in carriera: il tecnico ritrova due giocatori in rosa
Il Como vira e va su Moreno Longo, nuova scelta per la panchina. Verrebbe da dire che vira sul sicuro, vista la carriera del tecnico scelto per ritirare su Fabregas e compagni dalle difficoltà di una classifica che ora li vede penultimi con il Modena a 3 punti. Oggi pomeriggio è attesa l’ufficialità e da quel momento partirà l’avventura del nuovo allenatore dei lariani che firmerà il suo contratto per questa e la prossima stagione.
Longo ha un percorso personale virtuoso, iniziato con la Primavera del Torino, con lui campione d’Italia nel 2015, 23 anni dopo l’ultimo successo. Sempre contro la Lazio, battuta nella finale scudetto, è arrivato il successo nella Supercoppa di categoria. Poi è iniziato il cammino con i professionisti, dalla Pro Vercelli, salvata in Serie B infilando anche 12 risultati utili consecutivi. Da lì il salto nel Frosinone, una delle squadre più in vista della serie cadetta in quegli anni. Lo sceglie il ds di allora Marco Giannitti, che assieme a Longo bissa la seconda promozione in Serie A (la prima per il tecnico di scuola granata).
Il rapporto con il Frosinone si interrompe dopo 16 giornate di Serie A, a dicembre del 2018. Longo resta a guardare un po’, ma la bontà del lavoro svolto fa sì che il “suo” Torino pensi a lui per sostituire Walter Mazzarri nel febbraio del 2020: stagione complicata, con 16 punti il tecnico salva i granata con due giornate di anticipo.
Como, panchina a Longo: il tecnico ritrova Baselli e Parigini
Non ha paura di ricominciare Longo. Il Torino cambia strada e lui a gennaio 2021 viene chiamato dall’Alessandria in Serie C: vince il campionato, riportando la squadra in B dopo 46 anni. Un traguardo di portata storica, peccato per il campionato scorso, quando la squadra è tornata in C solo a causa della sconfitta con il Vicenza all’ultima giornata.
Nella rosa del Como Longo ritroverà Baselli, avuto al Toro, e Parigini che era stato suo giocatore nella Primavera granata e ritrovò, anche se ai margini, nella stagione in cui subentrò a Mazzarri in prima squadra.
