Il calciatore, simbolo del Pisa, lascia il club sollevando un polverone di polemiche ma la burocrazia di mercato parla chiaro
Il Pisa saluterà a breve uno dei suoi calciatori più rappresentativi del recente passato. Uno di quelli che hanno certamente contribuito alla crescita dell’intero movimento nerazzurro sino al raggiungimento della finale Playoff di Serie B.
Samuele Birindelli, terzino ventiduenne già pervaso dalla responsabilità di capitano, è entrato nel vortice di un Monza assetato dall’idea di ben figurare in Serie A. Tanto che la dirigenza brianzola nelle mani di Galliani avrebbe già fatto il necessario per strappare al Pisa le prestazioni sportive del calciatore, dietro il pagamento della clausola rescissoria da 1,5 milioni di euro. Una cifra irrisoria, nettamente al ribasso rispetto al vero valore di mercato del difensore figlio d’arte.
Sfuma il tacito accordo, Pisa rancoroso per l’operazione Birindelli
Il Pisa non avrebbe avuto neppure il tempo di metabolizzare l’interesse di un altra squadra, quantomeno per cercare di giungere alle migliori condizioni possibili. Questo accordo alla cieca, dunque, avrebbe messo sotto scacco l’ingenua dirigenza nerazzurra. Il presidente Corrado è rimasto basito dalla velocità con cui è stata conclusa l’operazione in uscita e per le modalità attraverso le quali è avvenuta. Modalità che, a suo dire, sarebbero dovute rimanere tacite contrariamente a quanto rivelato dallo stesso calciatore. Il tutto non sarà certamente condito da alcuna pedina di scambio, considerato che è stata innalzata una lastra di ghiaccio molto spessa anche tra le due dirigenze.