Il tecnico italiano ha parlato a cuore aperto della sua esperienza in Turchia e del lavoto fatto com Mario Balotelli all’Adana
Protagonista, dopo un avvio shock, di un’ottima stagione alla guida dell‘Adana Demirspor – il tecnico era subentrato a Samet Aybaba dopo poche giornate di campionato – Vincenzo Montella ha parlato a tutto tondo della sua esperienza turca nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’.
“Siamo saliti in fretta, arrivati fino al quarto posto e per 5-6 mesi abbiamo occupato una classifica importante. Siamo stati la rivelazione e portato diverse novità tattiche, ma quando non sei abituato ad alzare così tanto l’asticella è normale avere poi un piccolo calo. Ci sono mancati alcuni giocatori importanti, avevamo pochi ricambi e abbiamo perso un po’ di punti e posizioni. Ci è venuto un po’ il braccino corto. Ma abbiamo chiuso l’annata con una grande vittoria per 7-0″, ha esordito Montella.
Su Balotelli, Pirlo e sul suo possibile ritorno in Italia
“Sono stato felice di aver riportato Balotell in Nazionale, sapevo quanto ci tenesse, ma l’allenatore non può nulla se il giocatore non ci mette lavoro, entusiasmo, positività. Lui l’ha fatto. Il resto gliel’ha dato madre natura, perché Mario al calcio sa giocare“, ha continuato.
“Con il presidente ho un buonissimo rapporto. E’ un uomo di grande personalità, bisogna sapercisi rapportare, ma abbiamo trovato un buon feeling. Ho vissuto un anno speciale, sono pronto a continuare il lavoro e a migliorarlo se mi verranno concesse le possibilità. Quando tornerò in Italia sarò certamente un tecnico e un uomo migliore. Lo sa che ho pure imparato ad esultare in panchina dopo un gol? Non lo facevo mai, mi sono sbloccato..“, ha incalzato.
Infine, un pensiero per un suo illustre collega, Andrea Pirlo, ancora alla ricerca della nuova esperienza giusta per ricominciare ad allenare. “Mi farebbe piacere se arrivasse Andrea. Il campionato turco è di buon livello, anche qui sono decisivi i particolari, e noi tecnici italiani possiamo aiutare a farlo crescere ancora. Non dico che siamo i più bravi, ma portiamo con noi una grande scuola dal punto di vista tattico“, ha concluso.