Il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata, ha rilasciato delle dichiarazioni su più tematiche a margine di un evento: le sue parole
Torna a parlare Mauro Balata. Il presidente della Lega Serie B ha rilasciato delle dichiarazioni importanti a margine del forum denominato “Il calcio che l’Italia si merita”, svoltosi presso la sala convegni del ‘Corriere dello Sport-Stadio’ a Roma. Hanno partecipato, tra gli altri, anche il numero uno della FIGC Gabriele Gravina e il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini.
Presenti, da remoto, pure il CT Roberto Mancini, Fabio Capello, Carlo Ancelotti e l’amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene. Balata si è dapprima soffermato sul Var e sull’utilizzo dell’ausilio tecnologico: “Sostengo fortemente questo strumento, questo protocollo e questa tecnologia. Di conseguenza, ben venga ciò che è servirà per migliorarne l’utilizzo, perché, secondo me, il Var è stata un’innovazione molto importante. Garantisce regolarità e trasparenza. Io sostengo anche il Var a chiamata, cosiddetto ‘challenge‘“.
Il presidente ha proseguito affrontando i temi riguardanti i giovani e la possibilità di immettere seconde squadre nel campionato di Serie B: “Noi siamo contrari alle seconde squadre – ha dichiarato -. Almeno per quanto riguarda il nostro campionato, anche se non siamo contrari al progetto in generale. Ritengo che oggi esista un modello di calcio giovanile in Italia di grande livello, il suo nome è ‘Campionato Serie BKT’. Lo abbiamo dimostrato quest’anno, anche tramite i numeri accumulati dai nostri giovani calciatori italiani. Non a caso stati chiamati dalle Nazionali, anche da Roberto Mancini, che credo sia stato contento di veder valorizzare il loro talento in un campionato di spessore come il nostro. Tanti calciatori, se non avessero avuto l’opportunità di giocare in Serie B, sarebbero finiti dispersi in qualche tribuna e sono tutti un patrimonio del nostro calcio. Questa ragione è di carattere tecnico”.
Balata: “Contrari alle seconde squadre in Serie B, effetti devastanti”
Balata aggiunge: “Poi ci sono delle ragioni di natura giuridica. Le seconde squadre delle grandi società italiane non potrebbero giocare per la vittoria del nostro campionato e neanche per la qualificazione ai playoff. Il che renderebbe irregolare la competizione. Ci sono anche ragioni di natura sociale, pregiudiziale e giuridica. Ora abbiamo una grandissima società del centro-sud come il Bari e per noi questo è un dettaglio importantissimo. Con l’inserimento delle seconde squadre, rischieremmo di perdere numerosi asset nel calcio di altissimo livello in Italia“.
“A mio avviso – conclude il presidente – non è possibile valutare di immettere le seconde squadre in Serie B. Causerebbero anche degli effetti devastanti sul piano sociale. Inoltre, sento sempre parlare di formazione: la formazione è una cosa, valorizzare i calciatori italiani è un’altra. A 20 il giovane di alto livello non ha più bisogno di essere formato. È già laureato col master se è bravo e ciò avviene attraverso il nostro campionato, come è stato dimostrato. Quest’anno, ad esempio, c’è stata la Cremonese che ha raggiunto la promozione in Serie A e ha avuto il 30% di minutaggio di tanti calciatori che hanno avuto una fantastica valorizzazione economica e alcuni non sono neanche di sua proprietà. Dovrebbe esserci una nuova era, con relazioni molto più vicine e virtuose tra noi e la Lega Serie A“.