Ivan Javorcic, allenatore del Sudtirol neopromosso in Serie B, in esclusiva ai microfoni di SerieBnews.com
“Difficile dare la dimensione giusta di quanto fatto”: Ivan Javorcic, allenatore del Sudtirol, neopromosso in Serie B, ancora non si rende conto perfettamente dell’impresa fatta dai suoi ragazzi.
E di impresa si può parlare a ragion veduta visto che di squadre più attrezzate ce n’erano, ma visti soprattutto i numeri della stagione della compagine altoatesina: 90 punti conquistati, 27 vittorie, appena 2 sconfitte, 49 reti fatte ma soprattutto appena 9 subite. Proprio qui c’è tutto il Sudtirol, la squadra capace di essere la meno battuta dei campionati professionistici di Europa. Numeri che inorgogliscono Javorcic, il tecnico che ha guidato il gruppo fino alla Serie B.
In esclusiva a Seriebnews.com, l’allenatore croato racconta le sue emozioni: “E’ ancora un periodo impegnativo, anche perché stiamo pianificando la prossima stagione. Nei momenti di stacco qualche riflessione su quanto accaduto si fa, ma è difficile dare ora la dimensione giusta di ciò che abbiamo fatto”.
E al Sudtirol è riuscito qualcosa di veramente importante, ma non soltanto grazie alla difesa: “Il calcio è un gioco in cui bisogna prendere in considerazione tutto. E’ uno sport olistico in cui a trionfare è il concetto di squadra a tutto tondo”.
Javorcic ai nostri microfoni individua due momenti di svolta della stagione, entrambi contro il Padova. “La partita di andata, arrivata in un momento in cui affrontavamo il Covid e avevamo dieci giocatori fuori. E’ finita 0-0 e lì è nata la consapevolezza dei nostri mezzi. Poi c’è stata la finale di coppa Italia persa, sempre contro il Padova: lì abbiamo capito che potevamo farcela”.
E alla fine il Sudtirol ce l’ha fatta nonostante i favori del pronostico fossero tutti per il Padova: “Il segreto è nel lavoro quotidiano, nella qualità del lavoro e nella quantità di sacrificio. Siamo stati un gruppo normale con un pensiero straordinario”.
E straordinaria sarà anche l’annata che vedrà la squadra altoatesina disputare per la prima volta il campionato cadetto: “Ora dobbiamo imparare a perdere – spiega il tecnico croato in esclusiva ai nostri microfoni – saper soffrire e apprendere dalle sconfitte. Poi alla base di tutto deve esserci l’identità di gioco e la cultura del lavoro. Serve adattamento, ma anche curiosità e voglia di stupire”.
Di voglia di stupire al Sudtirol non ne manca, ripartendo dal gruppo della promozione: “La base sarà la stessa – spiega Javorcic – ma interverremo anche con elementi di categoria. Servirà il giusto equilibrio”. Quello che ha consentito di essere la miglior difesa di Europa, ma soprattutto di conquistare per la prima volta la Serie B.
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