Ariedo Braida parla a tutto tondo del futuro della Cremonese: da Fagioli a Gaetano, sino a Pecchia, ecco come si muoverà la società lombarda
Tra i vari artefici dell’impresa della Cremonese c’è anche Ariedo Braida. Nel ruolo di direttore generale, l’ex Milan e Barcellona è stato centrale per le sorti dei grigiorossi, arrivati dopo un grande campionato alla promozione in Serie A.
Ora non c’è tempo per fermarsi. A stagione terminata è gia il momento di pensare al futuro. Così Braida, ai microfoni di ‘Spazio Napoli’, ha parlato di tutto ciò che bolle in pentola a Cremona in vista della prossima stagione.
I nomi in ballo sono molteplici, dalla guida tecnica di Fabio Pecchia sino ai protagonisti in campo. I due nomi più in vista sono sicuramente quelli di Nicolò Fagioli e Gianluca Gaetano.
Braida sul futuro della Cremonese: Pecchia, Fagioli e Gaetano al centro
Il primo tema trattato riguarda proprio Fabio Pecchia. “È stato l’artefice della salvezza dello scorso anno e della promozione in questa stagione. A me è venuta l’idea, faccio una battuta, ‘malsana’ di prenderlo. Lui è stato bravo, ha fatto una gran cavalcata e ha dimostrato di essere un allenatore di valore. Se sarà confermato? Ha un contratto. L’anno scorso l’accordo prevedeva già un ulteriore anno, che si trattasse di Serie B o Serie A. Poi, a volte, ci sono delle situazioni che possono cambiare. Anch’io ho un contratto, ma nel calcio ci sono delle imprevedibilità”.
Le parole di Braida su Gaetano: “Ha giocato in diverse posizioni del centrocampo: regista, mezzala e trequartista. Probabilmente il suo ruolo futuro sarà quello che aveva pensato per lui Ancelotti, ossia centrocampista e regista. Sta maturando, ma avrà bisogno di un percorso. Fisicamente non è un gigante, ha bisogno di tempo e crescere. Attraverso il tempo migliorerà.
Infine due parole su Fagioli: “È un giocatore di talento che ha bisogno di un percorso per sviluppare le sue qualità. Deve migliorare tante cose e allenarsi con grande impegno. Servirà del tempo per far sì che cresca: è un fiore che sta sbocciando, ma per diventare una pianta ha bisogno di tempo. Lo stesso discorso vale per Gaetano e tutti gli altri giovani, a parte qualche eccezione che però non conferma la regola”.