Dopo Ternana-Frosinone, esplode il presidente degli umbri Stefano Bandecchi: il suo sfogo sui social già fa discutere
Il match più spettacolare della 35esima giornata – e in assoluto uno dei più avvincenti dell’intera stagione in Serie B – è stato certamente quello che al ‘Liberati‘ di Terni ha visto Ternana e Frosinone darsela di santa ragione – in termini di gol e poi anche di polemiche – pareggiando 4-4. Sull’esito dell’incontro ha pesato come un macigno il rigore fischiato agli ospiti dall’arbitro Robilotta in pieno recupero, al 95′.
Col clima già surriscaldato a fine gara – il tecnico degli umbri Lucarelli ha protestato vivacemente anche in conferenza stampa -il presidente dei locali Stefano Bandecchi è stato tra i più coloriti nelle sue manifestazioni di disprezzo per quanto visto sul terreno di gioco. Attraverso una serie di post sul proprio profilo Instagram, il vulcanico patron dei rossoverdi ha sfogato tutta la sua rabbia. Andando anche oltre il singolo episodio del ‘Liberati’.
Bandecchi è una furia: “Mi radiassero pure”
“Sto andando a lavorare perché io per mangiare lavoro, non faccio semplicemente l’arbitro. In questa partita l’arbitro ha sbagliato tutto. Il rigore non c’è mai stato, e chiunque dice che questo rigore c’era ha capito sempre meno di meno, cioè un c***o. Detto questo Partipilo non si poteva smaterializzare e tutto il mondo ha visto che il rigore non c’era. Ma tutto quello che il mondo rimprovera all’arbitro è che comunque doveva andare a vedere il VAR che ci è costato 45 mila euro a squadra. A me piace il calcio, il gioco. Non ho niente da vincere e niente da perdere. Non mi piace quando qualcuno fa il prepotente e decide per conto suo senza usare gli strumenti tecnologici che ha a disposizione. L’arbitro ha sbagliato, la partita l’abbiamo pareggiata perché qualcuno non ha fatto bene il proprio mestiere“, ha esordito Bandecchi.
“Tutti mi stanno dicendo che devo stare buono e zitto sennò mi potrebbero buttare fuori dal mondo del calcio. Sapete quanto c***o ne fotte a me del mondo del calcio? Un beato c***o. Se mi buttano fuori dal mondo del calcio vuol dire che risparmierò 23 milioni di euro e spenderò questi soldi in cose più interessanti del calcio. Nel mondo del calcio non devono buttare fuori me ma quei quattro coglioni che non capiscono nemmeno una sega di calcio. Non solo d’impresa e di politica, nemmeno di calcio. Anzi vi dico una cosa in più. Ho deciso di scendere in politica perché mi sono rotto i coglioni di continuare a vedere gli imbecilli nel posto e nel momento sbagliato. Ora anche io voglio dichiarare guerra al mondo. Voglio fare anche io come c***omi pare. Cioè le cose per bene. Buonanotte. Anzi buonanotte un sega. Io vado a lavorare“, ha concluso il patron.