Nel giorno della sua presentazione come nuovo tecnico del Brescia, Eugenio Corini ha parlato delle sue sensazioni in conferenza stampa
Il presidente del Brescia Massimo Cellino, dopo una telenovela iniziata due mesi fa, ha posto definitivamente fine all’esperienza di Filippo Inzaghi sulla panchina delle Rondinelle optando per l’esonero di Superpippo. Al suo posto, una vecchia conoscenza dell’ambiente lombardo, quell’Eugenio Corini già visto alla guida tecnica del Brescia.
Intervenuto in conferenza stampa nel giorno della sua presentazione ufficiale, l’ex allenatore di Palermo e Lecce non ha nascosto la sua sorpresa per la chiamata del patron Cellino. Giova ricordare che Corini era stato già tecnico delle Rondinelle in due parentesi distinte (la prima nel 2018, la seconda terminata a febbraio del 2020 con un altro esonero). Ecco le parole del neo allenatore della compagine lombarda.
Brescia, le parole di Corini in conferenza stampa
“Partendo dal punto di vista professionale era l’occasione che cercavo, volevo rientrare in una squadra con ambizioni di vertice, mentre dal punto di vista emotivo ho ritenuto mai finito il mio percorso a Brescia, ho tanto rammarico per non aver provato fino in fondo a salvare la squadra in Serie A. Con Cellino ci siamo sempre detti le cose in faccia, ci sono state tante situazioni particolari e non mi aspettavo un ritorno qui. Poi c’è stata una telefonata molto lunga e significativa con il presidente, ci ha permesso di chiarire alcuni aspetti e, a prescindere dalla firma dei giorni successivi, per me era già molto importante aver parlato con Cellino. Sono arrivato in una squadra che è in piena lotta per la promozione, siamo attardati dalle prime due posizioni, ma ci sono ancora sette gare da giocare. Questa squadra è molto diversa da quella che ho portato in Serie A, ma a gennaio c’è stato un altro miglioramento. Non voglio paragonare le due squadre però anche questa può ambire alla promozione“, ha esordito il tecnico.
“Ho firmato un contratto fino al 2023 perché c’è un’idea, sette partite sono poche, ma bisogna cogliere ogni occasione partita dopo partita e ci proveremo con tutte le forze fino alla fine. Essere criticato fa parte del calcio e può farlo anche un presidente, ma le scelte devono essere prese dal tecnico. Prometto motivazione, impegno e grinta, se poi non saliremo in Serie A non dipenderà da noi. Inzaghi? Ha fatto un ottimo lavoro perché la squadra è sempre stata nelle prime posizioni, quindi è stato un ottimo allenatore, vedendo da fuori il Brescia sembrava orientato verso un principio di gioco e la squadra lo ha sempre seguito. Ho un sistema base in testa che può variare in base ai giocatori: è una squadra generosa che non si risparmia mai. Nell’anno della promozione usavo Spalek sulla trequarti ed è ancora qui, la mia idee è che ci siano almeno quattro giocatori che possono agire dietro le punte e in questa sosta possiamo lavorare bene su molti aspetti. Ayé con me ha debuttato in Serie A, è un ragazzo che mi è sempre piaciuto perché ha sempre avuto grande voglia di migliorarsi. A livello tecnico ha margini di miglioramento che l’anno scorso gli hanno permesso di segnare ben sedici gol lo scorso anno“, ha concluso Corini.