Il bomber rivelazione del Pisa, Lorenzo Lucca, si è raccontato in una lunga intervista: le dichiarazioni dell’attaccante nerazzurro
Sei gol e un assist in sette partite. Questo il resoconto dell’inizio di stagione di Lorenzo Lucca, bomber rivelazione della Serie B. A beneficiarne direttamente il Pisa di Luca D’Angelo, ora in testa alla classifica a quota 19 punti. Il gioiello classe 2000 si è raccontato in una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’. Di seguito le sue parole: “I miei modelli? Papà mi riempiva di videocassette di grandi centravanti da bambino, soprattutto Ibrahimovic e Trezeguet. I tre più forti oggi? Ancora Ibra, per me è il più forte in assoluto nella storia del calcio, almeno per quelli che ho visto io. Dopo metto Dzeko e Lewandowski… Anzi no, meglio Haaland”.
Ancora sul campione svedese del Milan, squadra a cui piace non poco il centravanti: “Sono alto come Ibra, anche un po’ di più, quindi cerco di imitarlo. Ne studio i movimenti, le giocate, e provo a ripeterli. Sono agile come lui e bravo in acrobazia nonostante la statura”.
DZEKO E HAALAND: “Mi piace perché anche lui è alto-alto, ma stiloso. Bravo con i piedi, forte di testa, sa far giocare bene i compagni di reparto. È più di un semplice realizzatore. Haaland non ha questa tecnica, ma è più veloce. A campo aperto diventa davvero devastante. Quando è spalle alla porta si gira e parte, non lo tieni più”.
PISA: “Non giocano per me. Qui tutti giocano per tutti, pensiamo come squadra non comee singoli. Sono stato convintissimo a trasferirmi fin da subito, perché mi avevano riferito che c’era un gruppo di giocatori unito, nello spogliatoio prima che in campo. Chiaramente mister D’Angelo con le sue idee di calcio mi aiuta. In alcune partite le occasioni devi essere bravo a procurartele tu, come ho fatto sabato scorso contro la Reggina conquistando un rigore. Ma in generale il Pisa riesce sempre a creare qualche pericolo in più degli avversari”.
DIFFERENZA TRA SERIE B E C: “Sicuramente in cadetteria la cifra tecnica è più elevata. Atleticamente non c’è tanta differenza, cambiano più che altro la velocità di pensiero e delle giocate. Ma questo non vuol dire che la Serie B sia nel complesso più difficile. Gli spazi in C sono più stretti e volano calcioni appena i giri verso la porta. Per me era più complicato. Ora ho più spazi per giocare. In Serie A sarà meglio? Non è detto. Lì negli ultimi 25 metri di campo fino alla porta devi essere forte per giocare”.
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Pisa, Lucca sull’interesse dei club: “Ecco perché solo ora”
AL CENTRO DELL’ATTENZIONE: “Perché solo adesso? Come mi disse Alessandro Malagrinò, l’allenatore che ad un certo punto mi portò nei Dilettanti, dovevo fare un passo indietro per farne tre avanti. Sono maturato fisicamente e mentalmente solo negli ultimi anni. Prima ero parecchio più basso e non pensavo che avrei fatto il calciatore. Anche adesso che gli altri si sono accorti di me io resto quello di sempre, cioè uno che dice le cose in faccia”.
DOTI MIGLIORI: “Quando ho il difensore attaccato alle spalle, so come aggirarlo. So difendere bene palla. Credo di avere una buona tecnica, anche se non basta mai”.
DIFETTO: “Devo imparare a stare sempre in partita. Ogni tanto mi distraggo, non mi arriva la palla e mi spengo”.