Marco Mezzaroma potrebbe restare nella nuova società della Salernitana. Una permanenza “ridotta” il cui scenario è reso possibile da una cessione comunque obbligata delle quote di maggioranza del club granata che potrebbe restare collegato alla famiglia Lotito-Mezzaroma.
La promozione in Serie A ottenuta lo scorso 10 maggio sul campo del Pescara ha attualizzato il problema multiproprietà per la Salernitana. Al netto delle (passate) smentite di rito, quello societario resta infatti un nodo da risolvere, e con tempi tutt’altro che “comodi”. Lo ha ribadito lunedì il Consiglio Federale, col presidente della Figc Gabriele Gravina che ha spiegato: “Non intacchiamo la proprietà che resta agli stessi soggetti. Ribadiamo un concetto che si conosce da 8 anni. Parlo per grande rispetto per la città e la storia della Salernitana, oltre che del principio e delle regole. Noi vogliamo la Salernitana in Serie A, è un suo diritto, ma allo stesso tempo non dipende da noi. Il senso della loro responsabilità è di permettere alla Salernitana di disputare il campionato: non voglio neanche pensare ad una mancata iscrizione”.
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I tempi sono stretti: la Salernitana dovrà cambiare proprietà entro il 25 giugno, salvo l’esclusione – anche per la Lazio – dal prossimo campionato di Serie A. Un’ipotesi da non prendere in considerazione, come più volte sottolineato dal co-patron granata Marco Mezzaroma il quale potrebbe essere al centro di un nuovo scenario.
Il comma 2 dell’articolo 16 bis delle Noif infatti spiega che “un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali”.
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Questa norma consentirebbe dunque a Marco Mezzaroma, socio e cognato di Claiudio Lotito, di restare alla Salernitana ma come socio di minoranza. Dunque sarà comunque necessario trovare una figura (un imprenditore o un fondo) che rilevi almeno il 51% delle quote societarie, acquisendo di fatto il controllo del club granata. Una soluzione possibile ma non obbligatoria: la società potrebbe comunque essere ceduta totalmente ad un terzo soggetto, ma da oggi la Salernitana sembra avere una carta in più da giocare.
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