Simeon Tochukwu Nwanko, a tutti noto come Simy, sembra destinato a restare in Serie A. L’attaccante nigeriano, autore di 19 reti nel campionato di massima serie, non è riuscito ad evitare la retrocessione dei pitagorici ma il suo destino sembra lontano dalla cadetteria.
Arrivato a Crotone nel 2016, negli ultimi cinque anni Simy è stato tra gli attaccanti più prolifici del calcio italiano con oltre 60 gol realizzati tra Serie A e Serie B. Dopo essere esploso proprio in cadetteria (lo scorso anno ha siglato 20 reti in campionato trascinando i calabresi alla promozione) quest’anno il centravanti nigeriano si è affermato anche in Serie A.
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Lo aveva già fatto due stagioni fa: il suo gol in rovesciata alla Juventus è rimasto nel cuore dei tifosi rossoblu e nella storia del calcio italiano. Dopo la retrocessione di quest’anno però difficilmente il classe ’92 resterà a Crotone, con già diverse squadre che lo hanno messo nel mirino. Potrebbe essere un investimento interessante per le neopromosse Empoli e Salernitana ma non solo: Simy sarebbe il rinforzo ideale per tutte le squadre che l’anno prossimo lotteranno per non retrocedere, su tutte lo Spezia.
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Quella di Simy è una storia affascinante ma non proprio unica: non è infatti il primo grande attaccante affermatosi in Serie A dopo la gavetta in cadetteria. Prima di lui ci sono in riusciti in tanti: l’ultimo – in ordine di tempo – è stato Francesco Caputo, bomber in Serie B e anche in massima serie con la maglia del Sassuolo. L’ex Bari, dopo aver contribuito alla promozione dell’Empoli con 26 gol in 41 partite, è diventato un punto fermo dei toscani prima e del Sassuolo poi in Serie A. Da record il campionato 2019/2020, con 21 reti in trentasei apparizioni con la maglia neroverde.
In passato l’impresa è riuscita ad altri grandi attaccanti: Cristiano Lucarelli, bomber del Livorno, dopo aver realizzato 29 gol in cadetteria, nella stagione 2004/2005 conquistò il titolo di capocannoniere in Serie A con ventiquattro segnature in trentacinque partite.
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Impossibile non menzionare Luca Toni e Diego Milito: il primo portò il Palermo in Serie A ed è arrivato a segnare caterve di gol in massima serie e in Germania col Bayern Monaco, alzando anche la Coppa del Mondo il 9 luglio del 2006. L’argentino, simbolo del Genoa, segnò 33 reti in due stagioni di Serie B prima di approdare all’Inter con la cui maglia nel 2010 ha centrato il celebre ‘Triplete’.
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