Serie B, domani alle 14.00 il Pordenone è pronto ad ospitare il Cosenza in quel di Lignano Sabbiadoro: le due squadre si giocheranno la salvezza
Novanta minuti al termine della stagione, novanta minuti per restare in Serie B. O almeno provare a farlo. Pordenone e Cosenza si danno appuntamento domani alle 14.00, in quel di Lignano Sabbiadoro, per un match che ha tutti i contorni dello spareggio salvezza. Il Pordenone è reduce dallo 0-0 di Venezia, che rappresenta comunque un risultato importante, in quello che è stato un 2021 sportivamente da cancellare: dalla cessione di Davide Diaw in poi, il rendimento della squadra neroverde è calato a picco (a gennaio sognava addirittura i playoff), e la cura Domizzi (subentrato sulla panchina dei ramarri a stagione in corso, dopo l’esonero di Tesser) sembra aver funzionato solo in minima parte. Dinanzi, i friulani troveranno un Cosenza ferito dalla sconfitta col Monza, nonché un avversario all’ultimissima spiaggia per continuare a lottare per la permanenza in cadetteria.
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Serie B, Pordenone-Cosenza: novanta minuti per la salvezza
D’altronde, ad avere il coltello dalla parte del manico sarà il proprio Pordenone. La formazione di Domizzi è attualmente a 7 punti di vantaggio dal quartultimo posto, il che significherebbe scavallare la soglia minima di 6 lunghezze, quelle massime per disputare il playout. In breve: se domani il Pordenone dovesse vincere o pareggiare, non solo conserverebbe la propria posizione in Serie B, ma condannerebbe il Cosenza alla retrocessione, senza passare dai playout. Uno scenario che il Cosenza può evitare solo con un punteggio pieno in terra friulana: in caso di vittoria, i calabresi ricucirebbero il margine di distanza a meno quattro, rendendo possibile lo spareggio salvezza nel post-season.
Insomma, incastri, speranze e obiettivi di una stagione racchiusa in novanta minuti più recupero: Pordenone-Cosenza può rappresentare uno snodo cruciale anche per il futuro dei rispettivi tecnici, con Domizzi ed Occhiuzzi che si giocano la conferma sulla panchina e la possibilità di continuare a guidare ciascuno la propria squadra, anche nel corso della prossima stagione. Tutto il resto, verrà deciso dal campo: al terreno di gioco, dunque, l’ardua sentenza sui futuri (prossimi e a lungo termine) di ambedue le squadre.
