Il malore accusato ad Patryk Dziczek nel finale della partita tra Ascoli e Salernitana ha, inevitabilmente, tenuto tutti col fiato sospeso. Il centrocampista polacco si è accasciato sul manto erboso dello stadio ‘Del Duca’ e dopo nove minuti di soccorsi è stato trasferito in ospedale.
Era l’85esimo minuto di Ascoli-Salernitana, gara valevole per la ventiquattresima giornata del campionato di Serie B, quando Patryk Dziczek, entrato da circa un quarto d’ora, si è accasciato a terra. Immediato quanto provvidenziale l’intervento dei sanitari della Croce Rossa i quali hanno soccorso il centrocampista polacco per poi trasportarlo in ospedale.
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Un problema non nuovo per il giocatore di proprietà della Lazio il quale lo scorso 21 settembre aveva accusato lo stesso malore durante un allenamento. Viene ricoverato presso l’ospedale di Salerno dal quale viene dimesso dopo una settimana.
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Il 5 ottobre ha poi ottenuto l’idoneità sportiva, tornando in campo il giorno dopo per allenarsi e in partita il 24 ottobre, nel match d’andata proprio con l’Ascoli. Lo scorso 20 febbraio un nuovo malore che ha fatto temere il peggio, sia per i precedenti del calciatore che per altre scene rimaste impresse nelle mente di tutti gli amanti del calcio.
Patryk Dziczek sviene in campo, i precedenti che facevano temere il peggio
La scena di Dziczek riverso a terra ha fatto temere il peggio. Impossibile non andare col pensiero al 14 aprile del 2012 quando Piermario Morosini perse la vita in campo durante una partita tra Livorno e Pescara. Tanti altri, purtroppo, sono stati i calciatori morti sul terreno di gioco.
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È il caso di Antonio Puerta, calciatore spagnolo deceduto in seguito a diversi arresti cardiaci durante una partita tra Siviglia (squadra in cui militava) e Getafe. Tornando in Italia, lo stesso destino toccò nel 1977 a Renato Curi del Perugia durante un partita di Serie A contro la Juventus. Stroncato da un infarto, a Curi oggi è intitolato lo stadio della compagine umbra.
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Il primo giocatore a morire in campo è stato James Dunlop del St. Mirren: era l’11 gennaio del 1892 quando il calciatore scozzese cadde su un pezzo di vetro. Dopo dieci giorni, a causa del tetano, morì all’età di 21 anni.
Il caso di Astori
Il difensore e capitano della Fiorentina, Davide Astori, morì invece in una camera d’albergo a poche ore dalla partita con l’Udinese in programma il 4 marzo del 2018. Inizialmente si parlò di una bradiaritmia, ma la successiva autopsia ha decretato che il decesso avvenne per morte cardiaca improvvisa seguita a fibrillazione ventricolare causata da una cardiomiopatia aritmogena silente.