Rivoluzione in casa Salernitana, lo staff medico lascia la società campana: l’ex responsabile sanitario, Andrea D’Alessandro, si sfoga
L’emergenza Coronavirus ha portato in casa Salernitana moltissimi problemi. Oltre alla problematica legata al taglio di stipendi dei giocatori, il presidente Claudio Lotito ha scelto di separarsi dallo staff medico della società dopo varie divergenze. L’ex responsabile sanitario della squadra granata, Andrea D’Alessandro, si è sfogato dopo l’addio alla società campana.
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In Serie B le condizioni per ripartire sono naturalmente più difficili rispetto alla Serie A, ma anche il campionato cadetto vorrebbe tornare in campo per terminare la stagione. Nel frattempo, nella Salernitana si è svolta una rivoluzione societaria, con lo staff medico che ha lasciato la squadra granata. L’ex responsabile sanitario della squadra, Andrea D’Alessandro, in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Mattino’, ha dichiarato: “Vantiamo spettanze economiche arretrate, il protocollo non è un problema. Anzi, siamo favorevoli alla sua attuazione. Volevamo solo fare le cose per bene e non abbiamo commesso nulla che potesse farci mandare a casa. Dispiace essere stato trattato così. Dal 15 marzo, dopo lo stop, nessuno si è fatto sentire, se non l’addetto stampa per farmi fare interviste tv.”
Poi continua: “Mercoledì il team manager mi ha annunciato che avremmo ripreso gli allenamenti il 25 maggio e che sarebbe stato Fabiani a occuparsi dell’organizzazione dei tamponi e avrei dovuto accordarmi con lui. Giovedì il direttore mi ha chiesto una mail con le osservazioni per iniziare gli allenamenti. Ho scritto che saremmo stati pronti a riprendere, insieme ai fisioterapisti, a patto che venissero saldate le spettanze economiche maturate fino allo stop. Una cosa normale, avrebbero dovuto pagarci da tempo. Personalmente la questione economica è irrisoria, l’ho fatto anche per altri, per i fisioterapisti che si trovano a elemosinare uno stipendio che meritano. In seconda istanza avevamo chiesto l’applicazione di tutte le norme dettate dal protocollo, a salvaguardia di coloro che vivono l’azienda. In particolare, il doppio tampone e test sierologici validati e legali. La risposta? Su Whatsapp mi hanno scritto che avrebbero contattato altri professionisti, non potendo ottemperare alle richieste”.
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