Si è tenuta una videoconferenza cruciale per quanto riguarda la Serie C. La Lega Pro e il presidente Ghirelli fanno il punto della situazione
È un momento difficile per tutto il calcio italiano, lo stop causato dal coronavirus è arrivato ormai più di un mese e mezzo fa e si cerca una soluzione per vedere se si può provare a ripartire. Questa situazione ha creato una spaccatura tra dirigenti o addetti ai lavori che sono divisi tra chi preferirebbe riprendere e chi vorrebbe tutelare i calciatori con uno stop fino a settembre.
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In Lega Pro si è tenuta una videoconferenza ieri sera tra i responsabili dello staff medico di tutte le squadre e il presidente Francesco Ghirelli, che ha fatto il punto della situazione ai microfoni del Gazzettino: “I medici ritengono che non siamo in gradi di applicare il protocollo sanitario e di assicurare quello che si pone, ovvero creare tutte le condizioni per salvaguardare la salute e la sicurezza”.
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Serie C, i medici sociali: “Ancora troppe domande aperte”
Al termine della videoconferenza, la Lega Pro ha pubblicato una nota stampa nella quale ha raccolto il parere generale di tutti i medici emerso durante la serata di ieri. In questa nota si legge che “il protocollo sanitario redatto dalla commissione medico-scientifica della FIGC è di difficile applicazione per i Club di Serie C e lascia ancora troppe domande aperte”.
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Nel dettaglio, i medici hanno evidenziato le possibili difficoltà ad effettuare un numero elevato di tamponi, che al momento non sono disponibili neanche per i cittadini. I medici inoltre prestano servizio nelle zone a rischio e per questo sarebbe difficile e rischioso entrare in contatto con i calciatori.
Per la Serie C, dunque, sembrerebbe difficile ripartire ma la decisione finale sarà presa direttamente il 7 maggio.
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