Daniel Ciofani, attaccante della Cremonese, nutre una certa preoccupazione sull’eventualità di un ritiro blindato
Dopo un mese di totale solitudine, Daniel Ciofani, attaccante 34enne della Cremonese, racconta al quotidiano sportivo ‘La Gazzetta dello Sport’ il suo periodo più brutto della sua vita legato all’emergenza coronavirus: “All’inizio della pandemia non si riusciva a capire la gravità della cosa. Invece Cremona è stata una delle città più colpite”. Ciofani, che ha collezionato 25 partite con la Cremonese in questi nove mesi di Serie B timbrando anche due reti, ricorda l’angoscia di quei momenti: “C’era un via vai di ambulanze, sentivo ogni giorno le sirene oltre a vedere il resoconto dei morti e di quanti stessero in terapia intensiva. Una tragedia che si faceva sempre più grave”.
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Ciofani: “Ho vissuto un mese da incubo”
“Mi allenavo, leggevo libri e suonavo la chitarra” dice Daniel Ciofani riguardo il suo periodo di isolamento. Proprio sul capitolo libri l’attaccante dei grigiorossi confessa: “Ho letto il libro del mio idolo Van Basten, un libro che mi è piaciuto tanto”. Ciofani non nasconde la mancanza di calcio giocato: “Il pallone mi manca, è il mio lavoro, ma è giusto che si pensi prima alla salute”. C’è anche molta preoccupazione nelle parole dell’attaccante: “Avrei paura di dover fare un maxi ritiro di due o tre mesi blindato”.
Ciofani parla, quindi, dell’eventuale ripresa: “Credo che qualsiasi decisione venga presa possa scontentare tutti. Noi siamo quartultimi con una partita da recuperare, contro l’Ascoli che, viceversa, con una vittoria sarebbe salva”. L’attaccante di Avezzano cita anche mister Bisoli: “Bisoli ha avuto un atteggiamento pragmatico con poche idee ma chiare pur sapendo cosa volere da noi”.
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Francesco Di Pasquale
