I presidente della Serie C Ghirelli ha parlato del nuovo protocollo da applicare per i club e della polemica sorta tra Malagò e Gravina
Il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CalcioToday.it. Il numero uno della terza lega calcistica italiana ha dichiarato, in merito alle incertezze sulla ripresa degli allenamenti: “Il Governo deve valutare con le autorità sanitarie le questioni riguardanti la salute. Capisco la difficoltà del Ministro Spadafora. Non vorrei trovarmi nei suoi panni”. E sull’applicabilità del protocollo ha detto: “Ho dubbi. Il protocollo è valido, ma servono note di salvaguardia. Come Lega Pro non siamo in grado di applicarlo per problemi di strutture mediche, di centri sportivi, di costi. Bisogna prolungare il ritorno in campo in modo che cambino le condizioni esterne legate al Coronavirus”. Sull’ipotesi del blocco della Serie C: “Ora non è possibile scendere in campo, la Serie A per esempio è più in grado di farlo. Il 4 maggio abbiamo l’Assemblea e ne discuterò con le società, il Consiglio federale del giorno dopo dirà l’ultima parola”.
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Poi, a proposito della polemica sorta con il presidente della Lega B Balata per l’ipotesi di un sorteggio che garantisse una quarta promossa in cadetteria: “Non voglio fare polemiche. Io sto facendo un percorso istituzionale corretto”. E sulla possibilità di default della Lega Pro Ghirelli è stato chiaro: “Per evitare il fallimento abbiamo bisogno della cassa integrazione, del fondo delle scommesse di cui si parla come uno degli interventi salva-calcio, insomma di vari interventi. In occasione dell’Assemblea del 4 maggio discuteremo il piano strategico relativo alla sostenibilità dei club”. A proposito della polemica tra Gravina e Malagò, presidenti rispettivamente di FIGC e Coni con posizioni divergenti in merito alla ripresa del campionato, Ghirelli ha detto: “Il presidente Gravina sta governando bene questa fase”.
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E infine ha aggiunto: “Se si fermasse la Serie A senza avere una giustificazione di una causa maggiore, sarebbe un disastro dal punto di vista economico e lo pagherebbe tutto lo sport italiano. Per esempio, chi alimenta il fisco?”.
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