Serie B, playoff a 10 squadre | La furia del ds

Crotone Ursino
Giuseppe Ursino (Getty Images)

La Serie B attende decisioni sul futuro della stagione: il ds del Crotone Ursino ha detto la sua sull’ipotesi di ripresa del campionato

Il direttore sportivo del Crotone, Giuseppe Ursino, ha rilasciato alcune dichiarazioni a calciomercato24.com. Il tema affrontato è quello dell’eventualità di stop definitivo del campionato, attraverso cui andrebbero in Serie A diretta Benevento e, appunto, Crotone. “Ci atteniamo a quello che ci dice il nostro Presidente, il Governo e gli scienziati – ha dichiarato il ds – se dobbiamo giocare dobbiamo farlo in sicurezza. Ci sono molte difficoltà, il protocollo che ci hanno mandato è di difficile attuazione per tutti, ma soprattutto in Serie B”. Poi la presa di posizione: Ursino vede lontano il momento di tornare a giocare: “Oggi la cosa che conta è che ci sono 500 morti al giorno e a mio parere e non si può giocare, ci sono difficoltà. Prima bisogna pensare alla salute degli atleti e degli addetti ai lavori. E poi si pensa ad altro”.

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Crotone, Ursino: “Non è tempo di pensare a giocare”

Sulla proposta di una Serie A a due gironi: “Non si capisce più niente, dobbiamo vedere come finisce e si deve continuare a giocare. Oppure la classifica dovrà essere cristallizzata. Abbiamo giocato due terzi del campionato. Oggi ho visto su qualche giornale addirittura ipotesi assurde di un play-off a 10 squadre. Ma gran parte del campionato si è già disputato”. E sull’ipotesi di dover giocare ad agosto: “Noi ci atteniamo a quello che ci dice la Lega, la cosa migliore è quella di stare fermi adesso per poi terminare la stagione. Non so quando, visto che si parla di un aumento di casi a settembre nel meridione. Sono cose gravi, ancora ci sono 500 morti al giorno. Non possiamo pensare a giocare”.

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Crotone Ursino
Serie B (Getty Images)

E poi ancora il ds del Crotone ha concluso: “Difficile giocare ogni tre giorni ora. I calciatori sono fermi, anche i medici devono prendersi la responsabilità. In questo paese nessuno vuole prendersi le responsabilità”.

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