È un momento difficile per il mondo del calcio, che cerca una soluzione per ripartire durante l’emergenza coronavirus. Parla la vice presidente di Serie C
Dopo ormai un mese e mezzo dalle ultime partite di calcio giocate, si cerca un modo per provare a ripartire nel mese di maggio in modo da ridurre il più possibile i danni economici. Se non si dovesse portare a termine la stagione attuale, infatti, potrebbero esserci tanti problemi anche irrisolvibili.
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L’opzione più probabile, almeno per quanto riguarda la Serie A, sembrerebbe quella di riprendere gli allenamenti il 4 maggio per poi tornare in campo verso fine mese o inizio giugno. È ancora da stabilire se anche categorie come Serie B e Serie C decideranno di adottare un provvedimento simile pur di far ripartire questo campionato.
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Serie C, vice presidente Capotondi: “Ripartire per chi ha perso la vita”
A parlare di questa situazione di difficoltà è Cristiana Capotondi, vice presidente di Serie C, che nel corso di una diretta di Instagram con Pierluigi Pardo ha fatto il punto della situazione. Ecco le sue parole: “Dal lato calcistico non mi sto annoiando in quarantena perché ci sono tante ‘partite’ aperte. C’è la speranza di portare a termine tutte le competizioni nazionali perché il calcio è un business da cinque miliardi di euro e uno stop comporterebbe almeno 400 milioni di euro di perdita”.
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Soluzioni: “Per ogni serie viene fatto un ragionamento diverso. Quando ripartiremo, lo faremo per tutte le persone che hanno perso la vita a causa di questa emergenza. Attraverso il calcio possiamo anche allentare le misure che in questo momento ci stringono”.
Serie C: “La compagini della terza serie nazionale fanno tantissime iniziative sul territorio, un esempio è il Biglietto Solidale delle squadre calabresi per il Banco Alimentare”.
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