La ripresa della stagione calcistica continua ad essere motivo di polemiche: il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, tuona contro la ripresa
La stagione calcistica non ha ancora un futuro, gli organi competitivi continuano a lavorare per capire quando e se ripartire. Molte sono le polemiche che si sono alzate intorno all’argomento, tra chi sostiene che si debba riprendere e chi invece è contrario al ritorno in campo. Sull’argomento si è espresso il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, che ha voluto dire la sua in merito alla ripresa del campionato di Serie B.
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Il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, in un’intervista al ‘Corriere dell’Umbria‘ si esprime sulla ripresa dei campionati dichiarando: “I medici ed i virologi ci fanno capire che sarebbe meglio non partire. C’è poi la parte economica che fa da contraltare. Si cerca di trovare per forza una soluzione per farci giocare. Per la Serie B il protocollo di sicurezza è inattuabile. Se la Figc ci costringe a giocare, si faccia onere delle spese del protocollo che ad una squadra di B costerebbe 400.000 euro. La Federazione metta sul piatto 8 milioni di euro e li distribuisca ai 20 club di B. Inoltre, la Figc i sostenesse anche con assicurazioni e polizze sulla vita perché non si può rischiare la vita dei dipendenti. Capisco la difficoltà nell’assegnare i titoli e le varie posizioni di classifica ma bisogna pensare anche a quei club che vengono mandati al macello per far sì che questo avvenga”. Poi propone una soluzione: “Riprendere a luglio. In un mese e mezzo si assegnano i titoli, si danno quindici giorni di vacanza ai giocatori e poi si riprende a settembre con un nuovo campionato. E’ l’unica soluzione che tutela sia i fallimenti che l’assegnazione dei titoli sportivi”.
Infine chiude dichiarando la sua posizione sul taglio degli stipendi: “Ho messo sul piatto una proposta ufficiale. Se si chiude il campionato entro il 30 giugno, si pagheranno due mensilità su quattro. In B si perdono 90 milioni di euro l’anno, 20 si rifinanziano con le entrate da sponsor, biglietteria e le varie voci. I restanti 70 milioni sono rifinanziati dalle aziende private dei proprietari che ad oggi non possono immettere liquidità. Il Perugia, come ha già fatto nel mese scorso, ha pagato tutti gli stipendi da 1200, 1500 euro con le entrate del sottoscritto. Con le entrate attuali potremmo pagare due mensilità”.
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