Massimo Cellino sbotta sulla situazione creata dal Coronavirus: “Se serve che il Brescia retroceda per salvare il calcio, ci vado a testa alta in Serie B”.
Al momento dell’interruzione della Serie A a causa del ‘Coronavirus’, il Brescia di Massimo Cellino si trovava ultimo in classifica con 16 punti totalizzati in 26 giornate. Una stagione che, con l’arrivo di Balotelli, sembrava preludere grandi soddisfazioni, ma che si è risolta in una cocente delusione. I continui cambi di allenatore, prima Corini, poi Grosso, poi di nuovo Corini ed infine Diego Lopez sono il sintomo più evidente dell’insoddisfazione del patron delle ‘Rondinelle’. Brescia, inoltre, è stata una delle città più colpite dal Coronavirus e ora che si sta valutando se riprendere o meno con il campionato, Massimo Cellino è fra i massimi esponenti della sospensione definitiva.
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Intervenuto al programma ‘Tutti Convocati’ su ‘Radio24’, Massimo Cellino ha parlato della possibilità di riprendere a giocare, nonostante il ‘Coronavirus’. Il patron del Brescia ha avuto dei toni polemici nei confronti della Federazione: “La FIFA dice di smettere, il CONI dice di smettere e la FIGC, invece, mi ricorda il nostro governo: crea un sacco di commissioni, solo politica e burocrazia. È una tragedia su cui si sta scherzando, io vivo a Brescia e vi auguro di non vivere mai il Covid-19. Di andare in Serie B non me ne frega nulla, sono pronto ad andarci domani mattina. Come si fa a giocare a giugno e luglio quando i bilanci e i contratti chiudono a giugno?”.
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La preoccupazione di Cellino, poi, si è spostata anche sulle condizioni atletiche dei giocatori: “I calciatori possono riprendere senza fare un giorno di vacanza? Ma si strappano tutti! Ha ragione Ranieri: i giocatori sono come macchine di Formula 1 e non è mai accaduto di stare fermi due mesi. Se il Brescia deve retrocedere per salvare il calcio io firmo e non faccio causa a nessuno”. Infine al patron delle ‘Rondinelle’ è stato chiesto cosa ne pensasse della proposta di Galliani di completare la stagione a settembre: “Capisco la frustrazione del Monza, come quella del Benevento in Serie B e del Vicenza in Serie C. Questa, però, non è una situazione normale. A testa alta me ne vado meritatamente in Serie B, perché ho fatto troppe cagate quest’anno, però è l’unico modo per salvare il calcio”.
In un momento decisivo per conoscere il destino della Serie A, Cellino non ha dubbi: non si può continuare con la stagione!
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