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In esclusiva ai microfoni di SerieBnews.com, è intervenuto Riccardo Mancini, telecronista che per DAZN segue le vicende della Serie B
Se il calcio è stato in gran parte paralizzato dal coronavirus, resta una voglia matta di tornare in campo, nonostante i rischi e le conseguenze che questa pandemia può portare con sé: “L’umore tra i calciatori è alto, tutti si allenano in campo e non vedono l’ora di giocare di nuovo”. Parole di Riccardo Mancini, voce narrante della Serie B per DAZN, che attraverso il proprio profilo Instagram, sta portando avanti un talk show (dal nome ‘B at Home’), dove quotidianamente ospita i principali protagonisti del campionato cadetto. Questa la sua intervista in esclusiva a SerieBnews.com.
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“Tutti sono consapevoli che allenarsi in casa non è la stessa cosa rispetto ad allenarsi in gruppo – racconta Mancini facendo riferimento alle sue chiacchierate con i calciatori – Ciò nonostante, danno il massimo e rispettano le consegne degli staff. Anzi, qualcuno si concede pure qualche extra. Tutto sommato, l’intenzione generale che mi arriva è che tutti vogliono tornare in campo, stanno scalpitando per giocare, ma sempre con le dovute precauzioni”.
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E a pensare che quest’anno la Serie B si stava mostrando come una delle più divertenti e combattute di sempre (Benevento a parte): “Non credo di avere grossi rimpianti, comunque – spiega Mancini, facendo riferimento alla stagione raccontata finora – Ho commentato tante partite importanti, dal livello altissimo. Il campionato è cresciuto tanto, rispetto all’anno scorso, è diventato molto divertente e spettacolare. Mi stavo divertendo tanto a raccontarlo e spero che si riprenda quanto prima. Il calcio manca tanto”.
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Una voglia che, però, può venir compromessa dalle conseguenze economiche che la pandemia rischia di generare, soprattutto in un campionato come quello di Serie B: “Non so se ci sia il rischio di un default – continua Mancini – Di sicuro, non riprendere i campionati creerebbe un effetto a cascata che vedrebbe coinvolta la Serie A, la Serie B e le altre leghe poi a scendere. A livello dilettantistico c’è il rischio che tante società vengano spazzate via e questo non è un bene. Di qui, attendendo le condizioni migliori, bisogna trovare un modo per terminare la stagione, anche a costo di giocare ad agosto e imporre più turni infrasettimanali durante la prossima. Un accordo va trovato in questa direzione”.
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Il rischio che molti presidenti possano mollare la gestione delle proprie società esiste e non può essere ignorato. Soprattutto nel momento in cui la Federazione non corra in loro aiuto: “Io credo che i presidenti debbano comprendere la posizione della Federazione, della Lega, dei tifosi e di tante altre componenti – spiega Mancini – Adesso è il momento di mostrarsi uniti, se si torna in campo sarà per il bene di tutti. E mi auguro che i presidenti che sono contro un ritorno a giocare, capiscano le dinamiche. Non è il momento di spaccarsi e di pensare a livello personale. Tornare in campo farebbe bene a tutti”.
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D’altronde, se l’obiettivo resta quello di terminare la stagione, è anche perché si vuole allontanare il fantasma di un’estate da passare in tribunale, tra ricorsi, verdetti contestati e tante polemiche: “Voglio avere fiducia – riprende Mancini – Le mie sensazioni sono positive e stiamo andando verso una situazione migliore, anche dal punto di vista dei contagi. Quindi, terminare la stagione e salvaguardarne la regolarità è possibile. Non sarebbe corretto nei confronti del Benevento, per esempio, concludere questo campionato senza la promozione. Hanno ammazzato la stagione sin dall’inizio, rompendo qualsiasi record. E hanno meritato la Serie A sul campo, non con i proclama, ed è questo quello che conta nel calcio. Pertanto, la stagione va terminata, in un modo o nell’altro, anche avendo un po’ di pazienza”.
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